Mattatori di serata, Polite (autore di ventidue punti), Burrell e il ticinese Solcà. Finisce 75-65 per gli elvetici, come a Friborgo
La Svizzera vince la sfida con l’Austria con lo stesso scarto, dieci punti tondi tondi, di Friburgo. Una vittoria che, se conta poco sul piano dell’esito delle qualificazioni, ha messo in mostra alcune componenti interessanti: innanzitutto un Polite che ha fatto da mattatore con ventidue punti di sostanza: la conferma di Burrell e la buona prova di Solcà. Poi, sul resto, torneremo in settimana.
Primo tempo in sostanziale equilibrio, senza comunque entusiasmare né da una parte né dall’altra. Primo quarto con percentuali al 30%, molti falli per contatti irregolari, figli di tecnica approssimativa: ne esce una Svizzera che va di pari passo con gli austriaci, 9 pari al sesto. Solcà prende il posto di un pasticcione Fofana e Burrell va in cattedra con due triple per il 15 a 18 a fine quarto. Il +6, 18 a 24 a inizio quarto, viene recuperato con Ersek, 16 punti in metà gara (3/3 da 2 e 3/4 da 3) per il 29 pari al 5’. Poi l’allungo dell’Austria e nuovo vantaggio (minimo) elvetico con Polite e Dubas, 35 a 37 a metà gara.
Terzo quarto con la Svizzera che scappa a +9, 38 a 47 al 5’, ma poi errori al tiro e palle al vento favoriscono il rientro austriaco che, con un 6 a 0, tornano sul 49 a 52. Un Polite imprendibile, suoi i primi sette punti in entrata di ultimo quarto, portano lo score sul 49 a 59 al 2’. Vantaggio che sale a +11 dopo la tripla di Solcà e ancora Polite dalla lunetta: 55 a 66 al 6’. Poi il recupero austriaco fino a un -5, 63 a 68 al 7’, ricacciato subito a -9 dall’unica tripla del francobollatissimo Kovac prima del 65 a 75 finale.