TIRI LIBERI

L’estate del basket, dagli Europei alle dimissioni arbitrali

Il prossimo weekend riparte il campionato svizzero per voli che si spera non siano pindarici. Facciamoci sorprendere

Sabato riparte il campionato di basket e allora chiediamoci cosa troviamo di nuovo in questo inizio di stagione. Facciamo prima un passo indietro, tanto per fare un riepilogo e situarci al meglio prima del via. Abbiamo avuto un Europeo di grande livello agonistico e qualitativo: la presenza di giocatori dell’Nba del calibro degli Antetokounmpo, da Giannis in giù, di Doncic a di una decina di altri, ha elevato il livello delle squadre europee. Giocatori che nei prossimi mesi non vedremo nelle finestre autunnali e invernali di qualificazione ai prossimi Europei, perché dalla Nba nessuno si schioda durante la stagione. Però abbiamo visto trionfare la Spagna contro la Francia in finale, una Spagna rinnovata per nove dodicesimi, che ha vinto col collettivo. I fenomeni sono importanti, la squadra di più, questo il messaggio degli uomini di Scariolo, ed è un bel messaggio. Durante l’estate abbiamo avuto anche le gare della Nazionale contro Austria e Serbia in attesa di giocare contro la Polonia, quarta agli Europei, in novembre. Due gare, una vinta e una persa, nelle quali si sono visti i grossi limiti del nostro mondo cestistico, sia in campo sia a livello dirigenziale: in campo perché non abbiamo giocatori in grado di occupare ruoli importanti di peso e tecnica, un centro e un quattro, dirigenziale perché quando si permette ai giocatori di snobbare la Nazionale senza sanzionarli, si dimostra quanto poco peso si abbia a livello istituzionale. Lo si farà a novembre, dicono in Swissbasket: vedremo, ma per ora nessuna presa di posizione ufficiale.

Altro mini terremoto estivo è stata l’"epurazione" nel settore arbitrale, con non poche "dimissioni" di arbitri che andavano per la maggiore: Marmy, Pillet ed Herbert, tutti internazionali, oltre a Curty, mentre il "principe degli arbitri", l’unico che arbitra in Eurolega, Clivaz, lascia quale responsabile della formazione ed è prossimo a lasciare pure lui. Tutti malcontenti o quasi, secondo le interviste di François Rossier su "La Liberté" del 23 agosto scorso. Nell’intervista Eric Lehmann, nuovo presidente, è tranquillo: "In termini d’immagine, la partenza di arbitri Fiba è una catastrofe, ma è la conseguenza della gestione precedente. Promuoveremo dei giovani motivati..."

Argomento sul quale avremo modo di tornare, ma, va pur detto, delle magagne in questo ambito ne avevamo parlato più volte negli scorsi… lustri, per non dire decenni.

Ora, cari lettori, se dopo le prime righe, vi aspettavate delle novità, sarete delusi. Si marcia sul posto o, forse, a mo’ di gambero. Sarà la stagione a illuminarci e a portarci nell’Eden del basket? Qualche dubbio (eufemismo) c’è, ma facciamoci sorprendere. In fondo l’uomo sta provando a tornare sulla luna e allora perché il nostro basket non dovrebbe fare voli impensabili, purché… non pindarici?