Scatta lunedì la rassegna continentale di Monaco. Senza Ajla Del Ponte nei 100, ma con Kambundji ed Ehammer tra i favoriti. Obiettivo, migliorare Berlino
Swiss Athletics si avvicina ai Campionati europei di Monaco (15-21 agosto) con grandi ambizioni. E a giusta ragione. L’obiettivo in termini di medaglie è fare meglio di Berlino (4) e, con atleti come Mujinga Kambundji o Simon Ehammer quali punte di diamante, sembra essere un traguardo realistico.
Dei quattro medagliati di Berlino, tre non saranno al via: la campionessa europea dei 400 ostacoli, Lea Sprunger, si è ritirata dall’attività agonistica, Alex Wilson (bronzo nei 200 m) è stato sospeso per quattro anni per doping, mentre Tadesse Abraham (argento nella maratona) ha deciso di non prendere parte all’appuntamento di Monaco.
L’unica "sopravvissuta", la campionessa europea dei 3000 siepi, Fabienne Schlumpf, è passata alla maratona. La detentrice del record svizzero, 12ª alle Olimpiadi di Tokyo 2021, sogna di fare il botto. Ma è Mujinga Kambundji ad avere le migliori possibilità di medaglia, a maggior ragione dopo la rinuncia di Ajla Del Ponte a schierarsi al via dei 100 metri (nonostante la qualificazione), a causa di una condizione di forma sempre precaria. Mujinga giocherà la sua prima carta nei 100 m, la cui finale è prevista per martedì 16 agosto alle 22.25.
Bronzo nel 2016 ad Amsterdam nei 100 metri con il tempo di 11"25, due anni più tardi, agli Europei di Berlino, era già entrata in un’altra dimensione e con un personale sotto gli 11 secondi (10’95), avrebbe potuto sperare di brillare. Ma quello che poteva essere un sogno, per la bernese si era trasformato in un incubo, con il quarto posto nei 100, nei 200 e nella 4x100 m, rispettivamente a 0’’06, 0’’08 e 0’’07 dal podio. Mujinga ha saputo fare tesoro delle delusioni per continuare una progressione che l’ha portata a conquistare due medaglie mondiali (oro nei 60 m indoor nel 2022, bronzo nei 200 m outdoor nel 2019).
Sia nei 100 (10"89), sia nei 200 metri (22"05), Mujinga Kambundji vanta il secondo miglior tempo europeo del 2022, in entrambi i casi dietro alla britannica Dina Asher-Smith, che nel 2018 a Berlino aveva centrato la tripletta 100/200/4x100m. Qualsiasi risultato che non la veda sul podio di entrambe le prove di velocità, dovrebbe essere letto come una controprestazione.
Lo stesso vale per la staffetta 4x100m, almeno sulla carta. L’allenatore Adrien Rothenbühler, avrà l’imbarazzo della scelta, con ben sette ragazze che potrebbero essere schierate (Kambundji, Ajla Del Ponte, Géraldine Frey, Melissa Gutschmidt, Salomé Kora, Natacha Kouni e Léonie Pointet). Ma il tecnico, che è anche l’allenatore di Mujinga Kambundji, non ha il diritto di sbagliare dopo la delusione dei Mondiali di Eugene (7° posto). La carenza di forma di Ajla Del Ponte, lontana dal livello che le aveva permesso di correre in 10’90 lo scorso anno, e la densità dello sprint svizzero rappresentano "regali" avvelenati. Tuttavia, il potenziale della staffetta è importante, anche se la concorrenza non è poca, con Gran Bretagna, Germania e Olanda come principali rivali. Quindi non si tratterà solo di correre al meglio il 20 e 21 agosto, ma anche (e soprattutto) di azzeccare tutte le transizioni.
Come per il passaggio di testimone nella staffetta, anche Simon Ehammer deve fare i conti con molti punti interrogativi. Nel decathlon, nessuno è mai al riparo da incidenti, in particolare nel salto con l’asta. Non a caso, il 22enne appenzellese agli Europei indoor dello scorso anno aveva chiuso il concorso dell’asta senza alcuna misura valida. Nell’ultimo anno, però, Ehammer ha assunto una nuova dimensione: quest’inverno ha chiuso al secondo posto nell’eptathlon indoor di Belgrado e a luglio a Eugene è diventato il primo decatleta della storia a vincere una medaglia in una disciplina specifica ai Campionati mondiali (bronzo nel salto in lungo).
Euforico, il campione europeo U23 di salto in lungo a Monaco si concentrerà sul decathlon. Se riuscisse a migliorare il suo record svizzero (8377 punti a Götzis a fine maggio), non sarebbe certamente lontano dal podio, in un evento in cui il favorito sarà il francese Kevin Mayer.
Simon Ehammer non è l’unico campione europeo U23 in grado di brillare a Berlino. Jason Joseph (23) detiene il quarto miglior tempo europeo dell’anno nei 110 m ostacoli. Il basilese è in grado di fare meglio del 13’20 ottenuto mercoledì a Langenthal ed è desideroso di riscattarsi dopo il fallimento dei Campionati del mondo. Stesso discorso per la saltatrice con l’asta Angelica Moser e l’eptahleta Annika Kälin.
Gli occhi saranno puntati anche su Ditaji Kambundji, quinta prestazione europea dell’anno nei 100 m ostacoli, e sul prodigio friburghese Audrey Werro (18 anni), vicecampionessa mondiale U20 degli 800 m e numero 10 nella gerarchia continentale 2022. Senza dimenticare Lore Hoffmann, nona ai Giochi olimpici del 2021 e ai Campionati mondiali del 2022 negli 800 metri.
Non sarà al via, per contro, il recordman elvetico dell’alto, Loïc Gasch. Su Instagram, il vodese ha annunciato poco fa la rinuncia agli Europei a causa di problemi a una caviglia: "Ho preso la triste decisione di rinunciare ai Campionati e di mettere fine alla stagione, in moda da dare tempo alla caviglia di guarire. Un dolore sorto pochi giorni prima dell’appuntamento mondiale di Eugene. Da lì in avanti ho fatto di tutto per poter rispondere presente agli Europei, ma purtroppo il mio impegno non è stato sufficiente", ha dichiarato il 28enne di Sainte-Crix.