Domani sera esordio del Lugano in campionato (contro gli Starwings). Salvatore Cabibbo: 'Praticamente fermi dal 15 ottobre, fisicamente potremmo risentirne'
Inizia domani sera il campionato di Lega A dei Lugano Tigers. Dall’11 ottobre a oggi, la squadra ha collezionato solo rinvii, quattro, per motivi di pandemia suoi o altrui. Il tutto condito da una situazione tecnica di chiaro disagio (eufemismo), visto le poche volte che il tecnico Cabibbo ha potuto avere la squadra al completo. Tra positivi, quarantene di gruppo e individuali, i giocatori si sono allenati a singhiozzo con buona pace di ritmo, schemi, affinamento del collettivo, costruzione delle difese e giochi d’attacco. Peggio, o quasi, rispetto a circa tre mesi fa quando erano iniziati gli allenamenti.
Inoltre, ciliegina sulla torta, è arrivata la nuova limitazione al pubblico per cui i tifosi che vorranno partecipare, dovranno iscriversi sul sito del club: ne sono ammessi solo 50, come da protocollo, con tutte le condizioni che vi risparmiamo. Una situazione che, con tutti i suoi limiti, permette almeno al campionato di continuare... «Assieme agli altri presidenti – puntualizza Alessandro Cedraschi –, abbiamo convenuto con la Federazione che si continuerà così fino a fine novembre: a quel punto si verificheranno le situazioni e si deciderà il futuro».
Con quali possibili scenari? «Non è che ce ne siano molti a disposizione: una possibilità è quella di continuare come oggi, oppure fermare il campionato a data da stabilirsi, con adeguamenti alla formula. Ultima ratio sarà quella di chiudere e aspettare la prossima stagione. Quest'ultima scelta, ovviamente, nessuno la vuole, ma tutto dipenderà dall’evoluzione dei contagi e da cosa dirà il Consiglio Federale. Per ora gli sport professionistici possono continuare, con pubblico limitato o a porte chiuse e l’augurio che ciò possa continuare».
Una catastrofe, la chiusura? «Certamente sì, per quasi tutti club, ma non solo nel basket che, fra le varie discipline, rimane comunque la Cenerentola. Ma anche nel nostro piccolo i fallimenti sono dietro l’angolo».
Torniamo al basket giocato, sperando che non ci sia la rinuncia all’ultima ora, come quella arrivata domenica tre ore prima di Sam-Ginevra. Salvatore Cabibbo, il coach, ci illustra la situazione dentro lo spogliatoio: «Non ci alleniamo dal 15 ottobre: qualche allenamento sporadico tra una pausa e l’altra, ma poca cosa. Venerdì e sabato ci siamo allenati in 7, domenica in 8 e da lunedì in 10, compresi i giovani, dato che Jackson ha cominciato solo lunedì. Ancora in quarantena Steinmann e Stevanovic che non ci saranno questa sera».
Una buona notizia c’è? «Sì, non abbiamo infortunati. È quasi una battuta, a conti fatti».
I giocatori in che condizioni sono? «Dal punto di vista della voglia sono al massimo, tutti hanno brama di scendere in campo e confrontarsi. L’aspetto fisico ne può certamente risentire, soprattutto se pensiamo al ritmo partita che l’avversaria ha e noi non abbiamo. Però siamo certamente pronti».
Di fronte ci saranno gli Starwings, squadra che merita rispetto, ma non sarà il loro ritmo a stroncarvi... «Bisogna stare attenti perché se sul piano tecnico reputo che siamo superiori, il fatto che loro abbiano comunque disputato già tre partite può creare maggior equilibrio. Grandi verifiche sulla nostra efficacia non ne abbiamo potuto fare e questo è sicuramente un limite. Però confido sul buon clima di squadra e proprio sulla voglia di scendere in campo. Sarà una prima verifica di quanto saremo in grado di sviluppare in futuro, anche se l’assenza di due pedine esperte come Steinmann e Stevanovic non va sottovalutata».
E Minnie che sinora nessuno ha visto? «È un tiratore da 3, con buone percentuali che andranno verificate in gara. Saranno il campo e il futuro a dirci del suo reale valore, ma è un tassello importante nella nostra squadra».
Per i cinquanta che riusciranno ad entrare all’Elvetico, l’appuntamento è per le 19.30. Gli altri tifosi e appassionati potranno conoscere questo nuovo Lugano in streaming.