Dopo il lockdown, si torna a giocare domenica a Ginevra. Maurizio Jacobacci: 'Solo il campo ci dirà dove siamo, ma abbiamo lavorato bene e sono fiducioso'
"Che squillino le trombe, signori tifosi. Ricomincia il campionato, che parlino i giocatori". La parafrasi di una frase di Aldo Baglio nel film "Chiedimi se sono felice" calza a pennello per quello che è il weekend della rinascita del calcio svizzero dopo i mesi bui del lockdown. Dopo l 'antipasto di domenica scorsa in Coppa Svizzera, si torna a giocare anche in Super League. In condizioni particolari, vista l'assenza di pubblico, ma con la voglia di ritrovare un simulacro di normalità dopo quella che è stata la pausa più lunga nella storia del calcio moderno.Â
Domenica il Lugano farà il suo esordio allo Stade de Genève contro il Servette, dove lo scorso 26 settembre aveva trovato un pareggio a reti inviolate. «Sappiamo di possedere un difesa all'altezza della situazione (la terza del campionato, ndr.) – afferma il tecnico bianconero Maurizio Jacobacci – ed è un punto di partenza molto importante. Dobbiamo continuare su questa strada, senza però disdegnare la fase offensiva, perché possediamo elementi capaci di fare la differenza anche davanti alla porta avversaria».
I bianconeri hanno disputato l'ultima partita il 23 febbraio contro il Sion (0-0, ndr). Da quella domenica sono trascorsi 119 giorni... «In pratica, riprende un campionato tutto nuovo. Lo spirito con il quale l'affrontiamo è quello giusto. La preparazione è durata soltanto quattro settimane, nel corso delle quali, però, abbiamo lavorato molto bene. Ci siamo preoccupati di non andare incontro a infortuni gravi e ci siamo riusciti, tant'è che a parte Sulmoni e Obexer, per i quali la stagione è finita, a Ginevra ci mancherà il solo Holender, pronto comunque a rientrare con il gruppo a partire da lunedì. Sono molto contento di come si è lavorato, ma altrettanto di come si è mossa la dirigenza, la quale è riuscita a rinnovare i contratti in scadenza, obiettivo tutt'altro che evidente da raggiungere».
La posizione della società , contraria alla ripresa della stagione, ha fatto sì che la squadra riprendesse gli allenamenti con qualche settimana di ritardo rispetto ad altre compagini. Jacobacci, però, non ritiene che debba per forza essere uno svantaggio... «Una settimana in più o in meno non credo possa influenzare. So cosa abbiamo fatto e come abbiamo lavorato, pe cui sono tranquillo. Va da sè che, come ogni allenatore e ogni giocatore, non so dove posizionare la squadra. Lo scopriremo soltanto domenica a Ginevra. È vero, il Servette ha iniziato una settimana prima rispetto a noi, ma è stato confrontato con diversi infortuni che hanno minato la continuità della preparazione. Per quanto ci riguarda, invece, praticamente tutti hanno svolto quattro settimane intere».
Le informazioni per preparare la partita dal profilo tattico non sono molte, anche perché le due amichevoli disputate dal Servette non sono state del tutto indicative... «Quella persa con lo Stade Losanna non fa testo, in quanto Geiger ha mandato in campo molti ragazzini e fatto riposare la maggior parte dei titolari. Ho guardato soprattutto la sfida con lo Xamax, nel corso della quale la squadra aveva disputato un buon primo tempo, andando più volte vicino alla rete. Nella ripresa, complice anche i cambi, qualcosa è mutato e i neocastellani sono passati tre volte. A conti fatti mi è sembrato un risultato che non rispecchiasse appieno i valori visti in campo. Devo quindi fare affidamento anche sulle indicazioni scaturite dall'ultima sfida prima del lockdown, quella che i ginevrini avevano pareggiato 2-2 a Basilea, dopo essere stati sotto 2-0. Penso comunque che dovremo andare in campo per fare la nostra partita, nel pieno rispetto di un avversario che ha disputato una prima parte di campionato di altissimo livello e che alla Praille ha battuto Young Boys, Basilea e Zurigo. Ci aspetta una sfida difficile, ma dopo aver visto la preparazione svolta dai miei ragazzi, resto convinto che nelle prossime 13 partite ci potremo togliere parecchie soddisfazioni».
La ripresa della Bundesliga ha portato alla luce un dato interessante: il fattore campo è sempre meno determinante... «Credo lo possa essere anche da noi, in particolare in alcuni stadi, per cui alla fine potrebbe prevalere la squadra con maggiore carattere e qualità mentale. Sarà importante essersi fatti un'esperienza diretta in un ambiente del tutto particolare: esperienza che noi ci siamo costruiti in Europa League, dove ci siamo trovati a giocare in stadi semi vuoti, con più tifosi della squadra avversaria che nostri. In quelle occasioni ho visto i ragazzi, nei momenti di difficoltà , riuscire a trovare dentro loro stessi, grazie a un importante lavoro mentale, la determinazione per cercare quel gioco che durante la partita era andato perso».
Atteso a una sorta di esordio, Rangelo Janga, una sola partita in bianconero prima del lockdown.. «Ho ritrovato un ragazzo molto motivato, convinto e voglioso. Ha disputato una prestazione ottima, dimostrandosi molto in forma. Nell'amichevole con il Grasshopper ha pagato la stanchezza, ma in questa settimana si è rigenerato e ha riacquistato brillantezza. È un giocatore che anche noi dovremo scoprire cammin facendo. Sa tenere palla, spizzicare per i compagni, si dà da fare in fase difensiva e, soprattutto, permette alla squadra di salire. Ma non voglio caricare le sue spalle del peso di tutto il reparto offensivo. Abbiamo a disposizione un Gerndt ritrovato dopo la pubalgia che lo aveva infastidito fino alla pausa e, soprattutto, un Sabbatini, recuperato al 100% e che è giocatore importantissimo perché sa dettare i tempi, sa difendere ed è capace anche di trovare la via del gol. Infine, non dimenticherei nemmeno Rodriguez, il quale in queste settimane ha saputo mettere in evidenza le sue qualità . Insomma, abbiamo a disposizione una rosa che mi permetterà di applicare una certa rotazione, indispensabile visto il susseguirsi degli impegni».
La direzione del Lugano ha reso noto di aver prolungato fino al termine della corrente stagione gli accordi con il portiere David Da Costa e con il difensore Eloge Yao, così come il prestito dall'Astana dell'olandese Rangelo Janga. Nessun cambiamento, per contro, per quanto concerne lo staff tecnico, anche se il direttore generale Michele Campana non ha voluto specificare se con Jacobacci e i suoi collaboratori sia stato raggiunto un accordo anche per la prossima stagione.
Il Lugano si presenterà alla Praille senza Sulmoni e Obexer (stagione finita) e Holender (guai muscolari). Il Servette non avrà a disposizione Imeri (squalificato), Schalk e Severin (entrambi infortunati). Inoltre, Geiger non ha convocato Lang, Souici, Park e Wüthrich.