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Doping russo, Bach si spiega. 'Serve una decisione chiara'

Il presidente del Cio motiva la scelta di chiamare in causa il Tas prima di mettere al bando Mosca. 'Bisogna evitare il caos. E si deve anche far presto'

Keystone
10 gennaio 2020
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Il Comitato olimpico internazionale ha bisogno di una decisione «che non lasci spazio all' interpretazione» sul bando della Russia dalle competizioni internazionali deciso il mese scorso dall'Agenzia mondiale antidoping (Ama). Lo ha detto il suo presidente Thomas Bach da Losanna, il giorno dopo la richiesta della stessa Ama al Tribunale arbitrale dello sport di pronunciarsi in merito, approvando il bando o accogliendo il ricorso presentato dalla Russia.

'No all'interpretazione'

«Ciò che è importante per il Cio e le federazioni internazionali è che ci sia una decisione chiara – ha affermato Bach al termine della 135esima sessione sulle rive del Lemano. «Se c'è spazio per l'interpretazione, ciò porterebbe ad un caos totale. Speriamo poi che la decisione venga presa il più rapidamente possibile in modo da poter prendere le misure necessarie. Ciò riguarda non solo gli atleti ma molte altre questioni», ha aggiunto. Nonostante l'esclusione della Russia, gli atleti di quel Paese potranno partecipare alle competizioni, e quindi anche alle Olimpiadi, sotto bandiera neutra, a condizione che dimostrino di non essere coinvolti nello scandalo del doping nel Paese. Sotto accusa è l'Agenzia antidoping russa (Rusada), che secondo la Agenzia mondiale antidoping ha manipolato i dati di laboratorio per nascondere l'uso illegale di doping da parte degli atleti.