CICLISMO

La Vuelta più internazionale da sempre

Presentata la 75ª edizione che sconfinerà in Olanda (partenza da Utrecht), Francia (arrivo sul Tourmalet) e Portogallo. Sette i traguardi in salita.

(Primoz Roglic, ultima maglia rossa a Madrid)
17 dicembre 2019
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Sarà la Vuelta a España la più internazionale della storia quella che scatterà il 14 agosto 2002 da Utrecht e si concluderà il 6 settembre a Madrid. La 75.ma edizione della corsa, presentata ieri sera, toccherà oltre alla Spagna, anche l'Olanda, la Francia e il Portogallo. E saranno, come sempre, tre settimane infarcite di montagne. Ventun tappe per complessivi 3'200 km, con sette arrivi in salita (uno in meno rispetto al 2018) e undici tappe di media o altra montagna. Il menu, gli organizzatori, l'hanno farcito di salite mitiche, non solo per la prova iberica. Infatti, la nona tappa verrà corsa nei Pirenei francesi, con il Pourtalet (prima categoria), seguito dall'Aubisque (hors catégorie) e l'arrivo in salita ai 2'115 metri del Tourmalet.

La corsa partirà, come detto, da Utrecht con una cronometro a squadre di 23,3 km e i primi tre giorni verranno pedalati tutti in Olanda. Il rientro in Spagna è previsto in occasione della quarta frazione, attraverso i Paesi Baschi, con le montagne subito protagoniste (arrivo in salita all'Alto de Aarate, con pendenze fino al 13%). Il plotone proseguirà il suo periplo attraverso la Navarra, con un passaggio sull'Aralar (prima categoria), prima di entrare, il giorno seguente, nello splendido parco naturale di Laguna Negra (a 1'700 metri d'altitudine).

Il ritorno del mitico Angliru

Dopo la già citata frazione nei Pirenei francesi e un giorno di pausa, le difficoltà riprenderanno sui rilievi delle Asturie con il Farrapona nella 14ª tappa e il mitico Angliru in quella successiva. L'Angliru torna nel programma dopo l'ultimo passaggio firmato da Alberto Contador nel 2017. Ma non saranno soltanto Farrapona e Angliru a togliere il sonno ai corridori: nella 14ª tappa ci saranno altre cinque salite (quattro di prima categoria), nella 15ª le montagne saranno quattro con due ascese di prima categoria.

Seguirà l'ultima giornata di riposo prima dello sprint finale che inizierà con una cronometro di 33,5 km su terreno molto mosso e arrivo in salita al Mirador de Ezaro, uno strappo di 1,5 km con pendenze del 20%. Dopo Olanda, Spagna e Francia, la Vuelta toccherà, passando dalla Galizia, anche il Portogallo. L'ultima battaglia per la conquista della maglia rossa avrà luogo in provincia di Salamanca, sull'Alto de la Covatilla (hors-catégorie).