Basket

Al via la stagione di un Riva rivoluzionato

Inizia oggi con la sfida in casa dell'Hélios l'avventura delle momò. Il presidente Markesch: ‘Partiamo con un gruppo nuovo, ma ci abbiamo fatto il callo’

5 ottobre 2019
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È iniziata nelle Cantine Borgovecchio la stagione del Riva Basket, che oggi alle 17.30 esordirà nel nuovo campionato di Lna facendo visita all'Hélios. Se è vero che il vino che invecchia è sempre – o quasi – il migliore, per il Riva è esattamente il contrario, visto che anche questa stagione sarà all’insegna delle giovanissime e quanto miglioreranno lo dirà il tempo. «Sono felice e onorato di ospitare la squadra più simpatica e carina del Ticino e le auguro i massimi successi» dice il proprietario Carlo Crivelli, facendo i saluti di casa. Prima dell’intervento del sindaco, Fausto Medici: «Siamo nell’anno del 40esimo, e il 17esimo in A e vogliamo continuare ad esserci. Sappiamo che sarà un anno particolarmente impegnativo ma il Riva ha avuto sempre successo: un titolo svizzero e una Coppa resteranno per sempre, in attesa di ottenerne altri; per un comune di 2’700 abitanti è una cosa eccezionale».
E il presidente del Riva Basket, Francesco Markesch, è ottimista. «Per noi questa è una rivoluzione, considerati i cambiamenti di giocatrici – spiega –. Partiamo con un gruppo nuovo e sarà stimolante vederne la crescita. In questi 17 anni di A abbiamo sempre avuto un certo gruppo che dava continuità. Ai cambiamenti ci abbiamo fatto il callo e quindi oggi abbiamo un nugolo di giovani, dal 1999 al 2005, che arrivano dal nostro settore giovanile e dal nostro partner Cassarate che dovranno farsi le ossa in A. Quello che chiedo è che tutte diano sempre il massimo in allenamento e in partita, senza tener conto delle inevitabili sconfitte che sono sempre un mezzo per crescere».
Poi prende la parola coach Valter Montini, che presenta la squadra. «Partiamo dalle ‘anziane’ Lucia Valli (2001, 175 cm), Aline Giannoni (2001, 172), Margherita Brussolo (1998, 166, terza straniera), Mirella Ambrosini (2001, 171), Sara Equati (1998, 164), Emanuella Brenna (2001, 164). Poi le new entry: Miriam Zara (2003) dal Cassarate, Martina Meroni (2002), Giorgia Veri (2003), Sofia Picco (2005), Martina Menaballi (2005), Valentina Clerici (2004), Miriam Zara (2003, 173), Melissa Texeira Da Silva (2003, 168), Agate Rossetto, Carlotta Bragagnolo (2002, 168), Erca Lattuada (2001, 165) e Viktoria Ranislajevic (2005, 164) dal settore giovanile. Per un’età media di 18,7 anni, la più bassa di sempre. Incluse le due nuove straniere che sono la guardia americana Branndais Agee (1995, 185 centimetri) proveniente dalle svedesi del Visby, mentre l’altra americana è l’ala post Tia Wooten (1994, 185) che arriva dal Tennessee ed è alla sua prima esperienza in Europa».
Uno sguardo alle cifre con il presidente Markesch: «Il budget stagionale si situa attorno ai 120’000 franchi per la Lega nazionale A e a circa 30’000 franchi per il settore giovanile. Ringrazio di cuore i nostri numerosi sponsor: senza di loro saremmo sul lastrico».

Il tecnico Montini: ‘Sarà dura, ma sono fiducioso sulle possibilità di crescita’

Confermatissimo dopo le brillanti stagioni precedenti, uomo capace come pochi di ricavare il massimo da un contingente non sempre al top, Valter Montini è pronto all’inizio di una nuova avventura sulla panchina del Riva. In una nuova stagione in cui si dovrà cominciare dal basso. «Mai come quest’anno ripartiamo con un gruppo praticamente nuovo, dato che tutte le ‘senatrici’ ci hanno lasciato – esordisce il tecnico delle momò –. Il gruppo che si appresta a iniziare ha pochi minuti di A nelle gambe, alcune addirittura nessuno. Senza darne colpa a nessuno, è quindi ovvio che sarà durissima».
Il campionato stavolta è a nove squadre, dopo l’arrivo di Aarau e Nyon: cosa ne pensi? «L’Aarau ha fatto un anno di B per riassestarsi, ma ha una struttura e giocatrici che erano già in A per cui sarà un’avversaria tosta: il Nyon sarà una bella sorpresa, dato che ha giovani valide con qualche anno di B alle spalle. Poi ci sono le solite squadre al top, Elfic, Winterthur e anche Ginevra, con Troistorrents e Hélios un gradino sotto. Noi e Pully siamo a chiudere il gruppo, vista la giovane età».
Come è nata la scelta delle straniere? «Sempre restando nei nostri budget, penso che abbiamo fatto una buona scelta. Due giocatrici che si completano, che ci possono dare un po’ di sostanza ai rimbalzi, perché lunghe non ne abbiamo. Ma che sappiano anche impostare il gioco sul pressing avversario, perché in A l’inesperienza la paghi».
Un Riva destinato a subire molto? «Diciamo che è possibile che succeda, perché non puoi inventarti nulla in poche settimane. Bisogna essere realisti, ma l’importante sarà avere un gruppo capace di sacrificarsi e a non farsi impressionare dalle sconfitte, anche pesanti e a costruirsi una buona mentalità. Sarà un dazio che dovremo pagare per avere dei frutti nei prossimi anni. È la legge del basket: malgrado lavoriamo bene nel settore giovanile capitano questi vuoti generazionali. Ma sono fiducioso nelle possibilità di crescita di questa squadra».