La 16enne dell'Us Ascona quarta nel salto in lungo ai Giochi olimpici giovanili di Buenos Aires. Un valido 6m18 non basta per una medaglia
Ci sono giornate in cui, sportivamente, ti crolla il mondo addosso. A tale sensazione di sconforto contribuisce un risultato negativo, o quantomeno sotto le attese, non in linea con speranze legittime, non campate in aria. Per Emma Piffaretti questo è stato uno di quei giorni. Seconda venerdì, dopo la prima ‘manche’ del concorso del salto in lungo, la 16enne ticinese dell’Us Ascona oggi, nel computo totale delle due prove imposte dal regolamento della gara, ha dovuto accontentarsi del piazzamento meno ambito, nelle competizioni in cui in palio ci sono le medaglie: il quarto rango, ai piedi di un podio che dista solo due centimetri, ossia la differenza tra il suo 6m18, misura centrata al primo dei quattro salti in programma, e il 6m20 dell’austriaca Ingeborg Grünwald, classe 2001 (un anno in più di Emma), capace al momento giusto di migliorare il proprio personale, privando così del sogno olimpico l’atleta momò. L'oro è andato al collo della belga Maite Beernaert, argento all’ungherese Klaudia Endresz.