Finale a tre, nella tappa più prestigiosa di questo Tour. Vince Degenkolb, ma Van Avermaet si consola con l'ennesima maglia gialla
Arrivano a Roubaix segnati dalla polvere. Dove, però, contrariamente alla classica conosciuta con l'appellativo di Inferno del Nord, tutto si decide su un lungo rettilineo, anziché sull'asfalto del mitico velodromo. Su quel vialone, John Degenkolb si presenta davanti al leader della corsa Greg Avermaet (che, proprio come lui, la Parigi-Roubaix in carriera l'ha già vinta) e continua a voltarsi, guardandosi le spalle pure da un terzo incomodo, Yves Lampaert. Nonostante siano in due, tuttavia, i belgi alla fine si devono arrendere: tappa a Degenkolb, ma maglia nuovamente sulle spalle di Van Avermaet. In una giornata davvero spettacolare, ma per alcuni degli uomini più attesi pure drammatica. A cominciare dall'australiano Richie Porte (che, vittima di una caduta ancor prima di iniziare il primo tratto sul pavé, è costretto all'abbandono) e per terminare con lo spagnolo Mikel Landa e il colombiano Rigoberto Uran, andati entrambi alla deriva in una domenica terribile sui temibili lastricati delle Fiandre francesi.
Oggi, ad Annecy, il Tour vivrà la sua prima giornata di assoluto riposo. Poi da martedì spazio alle prime salite. Quelle vere.