Quali sono le vostre priorità per la prossima legislatura a livello federale?
L’UDC vuole garantire alle future generazioni la Svizzera che abbiamo ricevuto da chi ci ha preceduto. Un Paese prospero, libero, sicuro, indipendente e neutrale. L’immigrazione di massa crea povertà, vogliamo dunque limitare l’immigrazione e riportare ordine nel caos che regna nel settore dell’asilo.
Negli ultimi 20 anni sono immigrati in Svizzera 1.5 milioni di persone, un numero enorme che pesa sul mercato del lavoro, sulla sicurezza dell’approvvigionamento energetico, sulle infrastrutture, sulla formazione e in particolare sul nostro sistema sociale. Questo aumento vertiginoso della popolazione non crea ricchezza, solo un quinto di chi immigra è considerato come manodopera qualificata, gli altri mettono sotto pressione i salari del ceto medio quando non sostituiscono addirittura dei lavoratori residenti.
Dall’introduzione della libera circolazione, il benessere individuale non è certo cresciuto. Infatti, anche se il PIL è aumentato, il PIL pro capite è addirittura diminuito. Ciò significa che, a causa dell’immigrazione di massa, la Svizzera si sta pian piano impoverendo. Anche nella politica d’asilo è impellente un cambio di rotta: le domande di asilo devono essere gestite al di fuori dei confini nazionali ed è necessario maggior rigore per contrastare il forte afflusso di migranti illegali nel nostro Paese che bande criminali generano con il loro terribile business della migrazione.
Vogliamo che la legge sull’asilo venga rispettata e sappiamo che tutti coloro che arrivano in Svizzera hanno già attraversato un Paese sicuro senza tuttavia depositare una domanda d’asilo Lo fanno da noi perché la Svizzera è fin troppo generosa e troppo poco rigorosa. L’UDC s’impegna, inoltre, a garantire al nostro Paese un approvvigionamento elettrico sicuro ed economicamente conveniente. L’attuale strategia energetica, dettata dalla Consigliera federale del Centro Doris Leuthard, è un palese fallimento e non potrà mai garantire sufficiente elettricità alle cittadine e ai cittadini svizzeri.
È necessario un cambio di rotta prima di precipitare nel baratro della penuria energetica e in un blackout. Dobbiamo tenere conto di ogni opzione tecnologica disponibile, senza preclusioni. L’indipendenza e la neutralità del nostro Paese devono essere assicurate, e saranno al centro dell’azione politica dell’UDC anche in futuro.
Ci batteremo affinché il nostro Paese non sottoscriva mai degli accordi che minano la nostra indipendenza e la nostra democrazia diretta. Non necessitiamo di giudici stranieri o di organizzazioni internazionali e sovranazionali come l’UE, la NATO e l’OMS che ci impongano come vivere nel nostro Paese. Noi vogliamo salvaguardare la nostra secolare neutralità, una neutralità integrale, perpetua e armata.
Realisticamente e concretamente, quali sono i vostri obiettivi per il Nazionale e per gli Stati?
L’UDC, oltre a difendere il proprio seggio, è determinata a rafforzarsi acquisendo un secondo seggio nella Camera del Popolo.
Per quanto riguarda il Consiglio degli Stati, insieme agli alleati della Lega dei Ticinesi, siamo determinati a confermare il seggio conquistato nel 2019 con Marco Chiesa. La sua rielezione è determinante per difendere gli interessi della popolazione ticinese alla Camera Alta.
Come pensate che la delegazione cantonale possa incidere a Berna?
La deputazione a Berna, quando si tratta di tematiche che trovano ampio consenso all’interno di essa, ha dimostrato di sapersi muovere bene nella Berna federale e di ottenere risultati tangibili. Poi però, nel chiedere una politica migratoria più rigorosa, nell’attuare misure per combattere il caos nell’asilo, nel salvaguardare la nostra neutralità, nel rifiutare il versamento del miliardo di coesione all’UE e nel combattere le disastrose politiche rossoverdi, l’UDC rimane solo con la Lega.
Quali saranno per voi i temi cardine nei prossimi anni che il parlamento federale dovrà affrontare?
Oltre a quelli già citati in apertura, il parlamento federale dovrà esprimersi su numerose tematiche che incidono in modo positivo o negativo sulla prosperità della Svizzera e il benessere e il potere d’acquisto dei suoi cittadini.
Dalla previdenza professionale alle casse malati, dall’approvvigionamento alimentare alla politica agricola, dalla piazza finanziaria a quella economica, dalle imposte, che dovranno essere più moderate, all’impedire nuove tasse e i divieti ideologici. Tutti questi temi saranno toccati da numerosi messaggi, atti parlamentari e iniziative popolari pendenti.
Nell’ultima legislatura, con l’avanzata degli ecologisti in parlamento nel 2019 e la virata a sinistra dei partiti di centro, la prosperità del Paese è già stata messa a dura prova numerose volte. Molti degli attacchi alle libertà dei cittadini e alla piccola e media imprenditoria sono stati fortunatamente sventati, come per la Legge sul CO2. Altre volte, invece, hanno purtroppo avuto la meglio, ad esempio con l’iniziativa popolare “Per un’immigrazione moderata”.
Un’UDC più forte in parlamento, permetterebbe quindi di tutelare al meglio la libertà, la sicurezza e la prosperità dei cittadini e delle PMI, dai numerosi attacchi che giungeranno dalla sinistra e dai Verdi. Per questo motivo è di estrema importanza evitare un ulteriore slittamento a sinistra sostenendo
l’UDC alle prossime elezioni federali del 22 ottobre.