Quali sono le vostre priorità per la prossima legislatura a livello federale?
Come Centro siamo particolarmente impegnati sul tema del contenimento dei costi della salute. L’aumento dei costi della salute si ripercuote in effetti sui premi di cassa malati e ha pesanti conseguenze dirette per il ceto medio, già particolarmente toccato dall’aumento del carovita e dalle tasse. Il Centro ha presentato un’iniziativa popolare per il freno ai costi della salute che ha come scopo di limitare le spese nel sistema sanitario, in modo tale che i costi della salute non aumentino più dei salari. Una seconda tematica su cui ci concentriamo è quella della solidarietà tra generazioni. I nostri sistemi di sicurezza sociale sono messi a dura prova e molti sono preoccupati per le loro pensioni.
La popolazione attiva si fa carico di una società che invecchia rapidamente. Ma questo non è l’unico ambito in cui è necessario intervenire: anche la discriminazione del matrimonio in termini di AVS e imposte rispetto ad altri modi di vita deve essere finalmente risolta. Per questo motivo abbiamo lanciato due iniziative per mettere fine a questa discriminazione: Per imposte e pensioni eque.
Come Centro Ticino, per noi è inoltre importante che la componente di lingua italiana del nostro Paese non vada dimenticata a Palazzo federale.
Il nostro rappresentante Marco Romano, in quanto copresidente dell’intergruppo parlamentare Italianità, ha fatto molto in questo senso. Auspichiamo che anche nella prossima legislatura l’importanza della lingua italiana a Berna non vada dimenticata.
Realisticamente e concretamente, quali sono i vostri obiettivi per il Nazionale e per gli Stati?
A livello ticinese, l’obiettivo è quello di mantenere i due seggi in Consiglio Nazionale e assicurare così il proseguimento dell’ottimo lavoro svolto finora da Marco Romano e Fabio Regazzi.
Il Centro è storicamente un partito moderato che lavora per soluzioni attuabili e a favore del bene comune e che rifugge la polarizzazione. Siamo convinti che mantenendo i due seggi del Centro al Consiglio Nazionale potremo continuare a contribuire con le nostre posizioni equilibrate ad alcune importanti riforme, più che mai necessarie. Sappiamo di avere una lista interessante, forte, con un grande potenziale, per cui confidiamo che, grazie alle nostre candidate e ai nostri candidati, saremo in grado di confermare i due seggi al Consiglio Nazionale.
Al Consiglio degli Stati, sappiamo di poter contare su Fabio Regazzi, un candidato di spicco e di grande esperienza in politica federale, che ci fa ben sperare sulle nostre possibilità di recuperare il seggio perso quattro anni fa. Fabio Regazzi, oltre ai suoi ruoli di peso nelle associazioni economiche svizzere, è un politico che si distingue a Berna soprattutto per la sua capacità di creare alleanze e maggioranze vincenti, quello che in Svizzera interna viene chiamato “Brückenbauer”, un costruttore di ponti: un atout imprescindibile specialmente al Consiglio degli Stati, se vogliamo che il Canton Ticino ritrovi il suo peso politico nella capitale, purtroppo indebolitosi nell’ultima legislatura.
Come pensate che la delegazione cantonale possa incidere a Berna?
È risaputo che la Deputazione Ticinese alle Camere federali (DTI) lavora in maniera costruttiva ed efficiente. È una caratteristica che viene invidiata da molti altri parlamentari a Berna, spesso molto più confrontati con divisioni e incomprensioni all’interno dei rappresentanti dello stesso Cantone.
Noi siamo convinti che, come Centro, svolgiamo un ruolo importante nel creare un dialogo costruttivo che travalichi le ideologie di partito. La moderazione, il compromesso, la ricerca di soluzioni sono parte del nostro DNA: una delegazione del Centro a due o addirittura tre teste a Berna potrà dunque contribuire al successo di una DTI già ben rodata.
Quali saranno per voi i temi cardine nei prossimi anni che il parlamento federale dovrà affrontare?
I temi che occuperanno la prossima legislatura saranno sicuramente quelli discussi precedentemente, ossia il contenimento dei costi della salute e la riforma dei sistemi di previdenza.
I temi che ci contraddistinguono e in cui concentriamo i nostri sforzi sono poi da sempre quelli legati alle famiglie, sia da un punto di vista di sgravi fiscali a favore del ceto medio, sia nell’ottica sociale, per esempio attraverso la promozione della conciliabilità tra vita professionale e privata, nel segno della ricerca di soluzioni attuabili e sostenibili anche per l’economia e la protezione dei bambini. Le questioni di politica climatica sono pure temi su cui ci impegniamo in maniera trasversale: da una politica dei trasporti attenta all’ambiente senza ulteriori tasse e aperta alle innovazioni, a una politica energetica che riporti sicurezza nell’approvvigionamento, non incida sui consumatori e abbia un occhio di riguardo per le energie rinnovabili.
Non dimentichiamo infine tutte le questioni di politica estera, in particolare per quanto riguarda i rapporti con l’UE: occorrono qui rapporti su un piano di parità, che permettano di sviluppare in maniera congiunta le nostre relazioni bilaterali e sfruttare in modo efficace le sinergie nei settori che ci accomunano, ferma restando la nostra contrarietà all’adesione della Svizzera all’UE.