Oggi su laRegione si parla di un Tour de France bellinzonese, di Festival canori contro Festival cinematografici e, ancora, di Mezhde
A Locarno si torna a parlare delle famigerate ‘Zone 30’ che, come affermato dallo stesso Municipio, coprono già l’80% della popolazione residente. "Abbiamo fatto i compiti", dice il Comune, che punta a fare di più: infatti sul tavolo dell’esecutivo sono pendenti due mozioni che chiedono l’abbassamento della velocità in fondo a via Vallemaggia e, di notte, in via Varenna e via Franzoni.
Continuiamo la nostra rassegna mattutina con due commenti: entrambi parlano di cinema ma... si smarcano su mondi differenti. Il primo, ‘Dogma alla ticinese’, a firma del direttore Daniel Ritzer inizia col ‘Dogma 95’, pellicola dei registi danesi Lars Von Trier e Thomas Vinterberg e termina col manifesto programmatico dell’Udc in vista delle elezioni cantonali del prossimo 2 aprile. A veder quel programma, soprattutto per quel che concerne la gestione delle finanze pubbliche, il dubbio viene: "Ma Piero Marchesi, Paolo Pamini, Sergio Morisoli hanno preso spunto da quel film?".
Come anticipato, anche ‘Che giri fanno due Festival’, del collega Beppe Donadio, tocca il mondo del cinema e dello spettacolo. Lo fa dopo le uscite del presidente del Festival del Film di Locarno, Marco Solari che, sul recente Festival di Sanremo, non spende parole gentili. "La volgarità, l’eccesso, le iperboli nel linguaggio e nelle esibizioni", tuona Solari che quasi sembra voler fare paragoni fra la sua di kermesse e quella dei vicini italiani. Paragone che non sta proprio bene e vi spieghiamo perché.
Passiamo ora alla cronaca bellinzonese dove forse un domani vedremo sfrecciare le biciclette del Tour de France. Infatti il gruppo promotore ha presentato il dossier al Consiglio di Stato: un‘grand départ’ di tre giorni toccando le località più suggestive del Ticino.
Terminiamo con uno sguardo a ciò che succede a Lugano e sul caso di Mezhde e della sua famiglia. Ci sono aggiornamenti: infatti oggi a Bellinzona saranno consegnate delle firme a sostegno della 32enne curda cresciuta a Lugano, del marito e dei figli, a rischio espulsione. Ma la palla passa ora alla politica. Si mobiliterà?
Buona lettura!