Su La Regione oggi: il dibattito sul Molino, i difficili rapporti fra escursionisti e cani da pastore, una tragedia in diretta 40 anni fa, una nuova Avs in vista
Tiene ancora banco, e sarebbe strano il contrario, il tema del Molino. Giorni caldi, quelli a seguire, a cavallo fra Lugano e Bellinzona, fra proposte di nuove location, tentativi di dialogo e mediazione, iniziative della società civile e un'inchiesta penale in corso.
Arriva la bella stazione, i sentieri del Ticino tornano a popolarsi di escursionisti. I quali, però, oltre che con scoiattoli e passerotti, si trovano a fare incontri meno piacevoli: quelli con i cani da protezione contro i lupi, in particolare gli splendidi maremmani. E si cercano soluzioni di compromesso, a partire dalla separazione di pascoli e sentieri.
Una tragedia di molti anni fa, quaranta per l'esattezza, quella del piccolo Alfredino Rampi che il 10 giugno del 1981 cadeva in un pozzo per non uscirne mai più. Il tutto sotto l'occhio impietoso delle telecamere, in un terrificante reality show ante litteram.
L'occhio della legge, invece, e in particolare della polizia, è quello che, per i contrari alla nuova legge sul terrorismo, rischia di posarsi in modo indiscriminato su chiunque desti un minimo sospetto, appunto, di "terrorismo". Lasciando però sfuggire quelli veri, di terroristi.
E un'altra nuova legge, di grande peso, è attualmente in discussione in parlamento: la riforma Avs 21 è stata approvata ieri dal Nazionale, fra i punti chiave l'aumento a 65 anni dell'età pensionabile per le donne, l'aumento dell'Iva, l'uso di fondi Bns per finanziare l'Avs.