Curiosità

Con l'aereo sulla piazzola per elicotteri del Burj Al Arab

Spettacolare impresa per il 29enne polacco Lukasz Czepiela, l'asso della cloche che nel 2019 aveva posato il suo velivolo su un molo a Sopot

Il momento dell’atterraggio
(Joerg Mitter / Red Bull Content Pool)
28 marzo 2023
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Quatto anni fa, nel 2019, l'aveva fatto su un molo poco più largo dell'aereo di cui era ai comandi. Stavolta, invece, Lukasz Czepiela ha fatto qualcosa di ancora più spettacolare, andando a posarsi con l'aereo (un Carbon Cub appositamente modificato, della lunghezza di 7 metri) sulla piazzola – destinata agli elicotteri – sul celebre albergo di Dubai Burj Al Arab per realizzare un'impresa che mai nessuno prima di lui aveva tentato. Probabilmente una delle imprese più ambiziose e... improbabili dell'aviazione, considerando che l'elibase in questione ha un diametro di soli 27 metri circa (poco più della lunghezza di un campo da tennis, per intenderci), a 212 metri di altezza. Il tutto sotto lo sguardo di ammirazione e, logicamente stupito, degli ospiti del 56esimo piano di uno dei più lussuosi alberghi di Dubai.

«L'idea ci è venuta subito dopo l'atterraggio sul molo di Sopot – racconta Lukasz –. Era il passo successivo per sperimentate cos'altro si può fare con un aereo. Quando ho avuto l'idea di far atterrare un aereo su un'elisuperficie, ho subito pensato al Burj Al Arab. Inoltre, sapevo che Dubai era aperta a questo genere di cose».

Una vita con la testa fra le nuvole

Trent'anni non ancora compiuti (traguardo che taglierà il 9 giugno di quest'anno), Lukasz (ma gli amici più stretti lo chiamano semplicemente ‘Luke’) Czepiela con la cloche in mano ci è praticamente nato. Il suo amore per l'aria e per i cavalieri del cielo è sbocciato in tenera età, a sei anni, quando suo padre l'aveva portato ad assistere a un air show. Un amore che l'oggi 29enne polacco, nato a Katowice, ha poi deciso di coltivare in prima persona. Inizialmente come aiutante a terra, in aeroporto, dando una mano a pulire i velivoli e a spingerli fuori dall'hangar. È così che ha messo da parte i soldi per pagarsi i vari brevetti; prima quello di pilota di aliante e poi quello per il volo acrobatico. Ha anche volato per una compagnia aerea europea, la Wizz Air, prima di tornare al mondo delle competizioni, dove ha collezionato diversi prestigiosi risultati. Il suo nome è però balzato agli onori della cronaca anche per diverse altre imprese nel campo delle acrobazie: nel 2017 ha volato sotto i ponti di Varsavia, appena sopra la superficie della Vistola e due anni più tardi, ai comandi di un velivolo a decollo e atterraggio corti (quelli che nel gergo tecnico vengono connotati dall'acronimo ‘Stol’) si è posato sul famoso molo a Sopot. Impresa che è dunque stata replicata, a circa 200 metri di altezza, sul Burj Al Arab di Dubai.