Per il momento, solo qualche esemplare al mese. Le cifre potranno poi aumentare se il programma dimostrerà di funzionare.
I ratti da laboratorio del Politecnico federale di Losanna (Epfl) che l’Alta scuola non utilizza più potranno essere adottati da privati cittadini. Un’intesa in questo senso è stata siglata con la Protezione svizzera degli animali (Psa). "Secondo i termini del contratto, l’Epfl dona alla Psa i ratti da laboratorio e si fa carico di una parte del loro sostentamento per 30 giorni", recita un comunicato. La Psa si impegnerà dal canto suo a far ambientare i piccoli animali e a trovar loro una nuova sistemazione a lungo termine. In un primo tempo, sarà interessato dal progetto solo qualche esemplare al mese, stima il politecnico. Le cifre potranno poi aumentare se il programma dimostrerà di funzionare.
Molto abili nell’apprendere nuovi compiti, i ratti sono spesso usati negli esperimenti comportamentali. Nel 2020, rappresentavano il 9,5% degli animali usati per la ricerca in Svizzera, dietro solamente a topi e uccelli. L’Epfl a oggi ne conta circa 350. Un programma simile lanciato nella Svizzera tedesca nel 2018, frutto di una collaborazione fra la Psa e l’Università di Zurigo, ha permesso a circa 300 ratti "non geneticamente modificati o utilizzati in esperimenti che causano limitazioni gravi" di trovare una nuova casa.
A seconda del successo che avrà il progetto romando, potrebbe essere esteso ad altri animali, come i topi o i pesci zebra, sempre a condizione che non siano stati modificati geneticamente.