La scomparsa in Albania, poi un’avaria al gommone e il naufragio al largo di Livorno. Sullo sfondo della vicenda, le difficoltà finanziarie dell’uomo
Ha parlato agli inquirenti di Perugia di un “tesoro” che voleva cercare sull’isola di Montecristo (del quale avrebbe avuto anche una sorta di mappa) il 45enne imprenditore umbro scomparso in Albania all’inizio dello scorso gennaio e rintracciato venerdì scorso dopo avere avuto un problema con il gommone sul quale si trovata, naufragato al largo di Livorno. La Procura di Perugia aveva aperto un fascicolo dopo la denuncia presentata dalla compagna dell’uomo in seguito alla sua scomparsa. Quando è stato recuperato, l’uomo aveva con sé un piccone e una vanga probabilmente per cercare il presunto tesoro per il quale aveva già preso in affitto anche un garage, oltre a una mappa con indicati alcuni punti dell’isola. Il tentativo di raggiungerla è però sfumato per un’avaria al gommone.
I magistrati perugini si metteranno ora in contatto anche con le autorità giudiziarie albanesi. L’uomo era infatti ufficialmente scomparso da Puke, in Albania, dove si era recato per un viaggio di lavoro. L’auto che aveva preso a noleggio era stata trovata bruciata insieme a qualche effetto personale e alcuni frammenti ossei che non vennero però mai attribuiti a lui. L’imprenditore, sempre in base all’indagine, avrebbe poi raggiunto la Toscana a bordo di autobus di pellegrini dopo avere trascorso un periodo in una comunità vicina a Medjugorje. Sullo sfondo della vicenda, le difficoltà finanziarie dell’uomo.