Mercedes-Benz, AMG, Smart: quest’anno al salone di Ginevra il gruppo Daimler si è presentato con non poche novità. Da singoli modelli inediti all’aggiornamento di quelli esistenti passando per nuove tecnologie e propulsori efficienti.
La presenza del gruppo Daimler al salone di Ginevra quest’anno è stata a dir poco imponente. Non tanto per le dimensioni o la disposizione degli spazi espositivi, fondamentalmente invariati rispetto agli scorsi anni, bensì per la tanta carne messa al fuoco. E non parlo, in questo caso, della squisita cucina ubicata nella zona riservata. Tanto per cominciare AMG ha svelato in anteprima mondiale un modello totalmente inedito: una versione a quattro porte della sua GT. Si tratta di fatto della terza automobile interamente realizzata dal reparto sportivo di casa, prendendo quale base di sviluppo la coupé biposto in commercio dal 2015. Le aspettative dinamiche nei suoi confronti sono ovviamente elevatissime, e il confronto con la Porsche Panamera sembra in effetti bell’e servito su un piatto d’argento. Nel vano motore, a fianco del noto V8 biturbo da 4 litri che potrà erogare fino a 639 cavalli di potenza, è previsto pure un inedito sei cilindri in linea che oltre alla sovralimentazione si avvale del cosiddetto “EQ Boost”, ovvero un motore elettrico da 22 cv e 250 Nm che combinato al nuovissimo tre litri genererà una potenza di sistema pari a 435 cv, incrementando le prestazioni e al contempo riducendo i consumi.“EQ” è stato l’altro grande protagonista sullo stand di Mercedes e affiliate, essendo lo stesso un neonato marchio che contraddistinguerà le vetture elettrificate del gruppo. Tra i vari concetti proposti distinguiamo quattro differenti filosofie e approcci tecnici. Il citato “EQ Boost” rappresenta per così dire la fase d’ingresso: qui nel motore elettrico (sempre abbinato con uno a combustione interna) sono integrate le funzioni di motorino di avviamento e di alternatore; una sorta di micro-ibrido o “mild hybrid” il quale incrementa leggermente le prestazioni e aiuta al contempo a diminuire i consumi e le emissioni. Seguono le “EQ Power”, ovvero le classiche plug-in ibride, che in casa Mercedes-Benz sono o saranno disponibili per gran parte dei modelli della gamma. La particolarità in questo caso è che il motore elettrico, la cui autonomia è generalmente di almeno una cinquantina di chilometri, potrà essere abbinato sia a un motore benzina che turbodiesel. Lo stesso concetto verrà poi applicato a future vetture prodotte da AMG, la quale però utilizzerà la trazione elettrica principalmente per trarne un vantaggio prestazionale. Si termina quindi con le “EQ” vere e proprie, cioè le elettriche pure. Applicazione quest’ultima che troverà spazio a breve nella GLC nonché in tutte le Smart. Ed è proprio a proposito di Smart che a Ginevra è stata fatta la rivelazione più sconcertante. Annette Winkler, numero uno del marchio Smart, ha infatti annunciato che al più tardi a partire dal 2020 in Europa e in Nord America si venderanno solo esemplari dotati di motore elettrico. “Essendo una cittadina dura e pura, la Smart si è sempre prestata ad impieghi finalizzati al car sharing nonché all’elettrificazione, dimostrandosi anche in questo caso una vera pioniera”.