laR+ IL COMMENTO

Una voglia di rinnovamento che arriva da lontano

Soldini, il municipale di Bellinzona esautorato, non ha saputo cogliere alcuni segnali che sembravano in realtà molto chiari

In sintesi:
  • Dopo il problema Covid alla casa anziani di Sementina, l'allora Ppd perdendo il 5% alle comunali 2021 si era visto accendere il primo campanello d'allarme.
  • Conta poco che il già ‘ministro’ dell’ambiente cittadino circoli in bicicletta per le vie della Turrita ma utilizzi per gli altri spostamenti una potente e inquinante Mercedes.
Giorgio Soldini e, sullo sfondo, il neoeletto Mattia Lepori
(Ti-Press)
15 aprile 2024
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L’esclusione di Giorgio Soldini dal Municipio di Bellinzona arriva da lontano. Alle elezioni comunali di tre anni fa, a inchiesta penale in corso, non lo aveva penalizzato più di tanto, in qualità di capodicastero, il problema dei 22 decessi verificatisi nella casa anziani di Sementina durante la prima ondata pandemica del 2020. Tuttavia l’allora Ppd, perdendo per strada 5 punti percentuali, si era visto accendere bello forte il primo campanello d’allarme. Poi la parziale condanna dei vertici della struttura, arrivata nel gennaio 2023, ha favorito il processo di verifica interna nell’ex Ppd diventato Centro. Tant’è che la commissione cerca sin dall’estate scorsa si è concentrata sulla domanda di fondo: tenere Soldini in lista o escluderlo? Alla fine ha prevalso un atteggiamento fra il magnanimo e l’utilitaristico, specialmente considerando la sua capacità di pescare bene, nell’urna, all’interno del partito e soprattutto fuori area.

‘Soldini e poi? Nel Centro di Bellinzona c’è chi dice delusione’ titolava ‘laRegione’ lo scorso 15 gennaio riferendo dell’assemblea di acclamazione della lista per il Municipio. Assemblea durante la quale erano emerse due o tre voci critiche fra chi insisteva sulla necessità di favorire il rinnovamento e chi recriminava sul fatto che con un uscente così le possibilità per gli altri candidati sarebbero state nulle. E invece, si è visto ieri com’è andata a finire. Fra le voci critiche levatesi c’era quella della presidente distrettuale Simonetta Biaggio-Simona. Con tanto di applauso in sala e mormorii di apprezzamento abbastanza diffusi, che forse soltanto nelle prime fila si è finto di non sentire. ‘Soldini messo alle strette dalla voglia di rinnovamento’ titolavamo poi il 12 marzo in un’intervista a quattro candidati del Centro, fra cui lo stesso Soldini che ha saputo replicare punto per punto. Ma evidentemente la corrente che nemmeno tanto sottotraccia ha sospinto il 28enne neoeletto Mattia Lepori (bis nipote del consigliere federale Giuseppe) era più forte della sua ambizione corroborata dalla convinzione di aver dato tutto per il partito e la cittadinanza. Dedizione mal ripagata e spazzata via da una sfida interna che ha mosso decine di voti a favore del rinnovo, a ben vedere non solo anagrafico. In definitiva, sembra contare davvero poco che il già ‘ministro’ dell’ambiente cittadino circoli in bicicletta per le vie della Turrita, dando certo il buon esempio, ma utilizzi per gli altri spostamenti una potente e inquinante Mercedes. Il punto non è affatto questo.

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