Caldo record a maggio. A giugno temperature fino a 10 gradi sopra la media stagionale. Luglio e agosto? Tra scienza e tradizione la meteo che verrà
Allarme siccità ed estati torride a 40 gradi? È questo che ci aspetta nelle prossime settimane e nelle prossime estati? Le temperature record di maggio e la canicola di giugno ci hanno fiaccato, mettendoci davanti agli occhi, ancora una volta, gli effetti dei cambiamenti climatici, che dovremo sempre più sopportare; in quale misura dipenderà da tutti noi. Gli scenari climatici, studiati da MeteoSvizzera assieme a esperti universitari e del Poli di Zurigo, prospettano per la Svizzera estati a rischio siccità (disastrose per agricoltura, produzione di energia e gestione delle acque), periodi di canicola più frequenti e più estremi con notti tropicali insonni e giornate afose, che mettono a dura prova la salute dei più fragili. L’altra faccia della medaglia: inverni poveri di neve (nefasti per il turismo e infrastrutture idroelettriche) e forti piogge, coi rischi che già conosciamo: frane e piene. Di sicuro dovremmo adattarci a nuove condizioni climatiche, impegnandoci nel contempo per fare ciò che è ancora possibile affinché non si concretizzino gli scenari peggiori. Non è troppo tardi secondo gli esperti. Ne parliamo con Marco Gaia, responsabile del Centro regionale sud di MeteoSvizzera.
L’estate è iniziata con un gran caldo, dopo la canicola andrà meglio?
Effettivamente l’estate è iniziata in modo anomalo e si innesta su una primavera ed un inverno asciutti e caldi. Ad essere anomale sono state soprattutto le temperature di maggio, inusualmente molto elevate: nella Svizzera italiana è stato il maggio più caldo a Lugano da quando facciamo le misurazioni, ossia dal 1864. In alcune località svizzere abbiamo avuto giornate con temperature di 8 fino a 10 gradi sopra le medie stagionali. Differenze simili anche in giugno, con l’aggravante che le temperature sono localmente salite sopra i 35 gradi.
Avremo un’estate bollente a 40 gradi… ? Dovremo abituarci a queste temperature africane?
Gli indizi forniti dai modelli di previsione numerica ci sono tutti, l’estate sarà probabilmente più calda e asciutta della norma. Quanto salirà la temperatura, non siamo in grado di dirlo. In Svizzera i 40 gradi sono stati superati sono una volta, a Grono nell’agosto 2003. Speriamo di continuare a rimanerci lontani. Una certezza l’abbiamo: canicola e ondate di caldo persistenti si inseriscono nel trend dei cambiamenti climatici.
Perché in Ticino, il caldo è così umido?
Viviamo vicino ai laghi che sono una riserva di umidità. Inoltre a sud delle Alpi siamo influenzati da condizioni mediterranee che favoriscono la presenza di umidità nell’aria.
Ci saranno altre ondate di calore a breve?
Non escludiamo l’arrivo in Ticino di altri sbuffi d’aria africana, difficile però saperlo in largo anticipo. Da un anno all’altro ci possono essere variazioni naturali importanti (si pensi al piovoso luglio 2021), ma il trend degli ultimi 30 anni è chiaro: le ondate di caldo sono sempre più frequenti. Lo scorso anno ne abbiamo registrata solo una, quest’anno l’estate non è ancora entrata nel vivo e abbiamo già vissuto la prima.
Quindi dovremo conviverci. Perché la canicola africana arriva fino al Ticino?
Quando i venti in quota soffiano da sudovest partendo dal Nord Africa, l’Europa centrale viene investita da aria sub tropicale e le temperature salgono.
Abbiamo già registrato temperature record?
In alcune zone della Svizzera a giugno sono state raggiunte temperature mai sfiorate prima. Come i 36,9 gradi a Würenlingen nel canton Argovia. Nella Svizzera italiana siamo in genere rimasti sui 31 – 33 gradi, ancora lontani dal record di 41.45 gradi registrato nell’agosto 2003 a Grono.
Quale impatto avranno i cambiamenti climatici In Svizzera?
I cambiamenti climatici sono già in atto, si misurano e vanno presi sul serio, perché possono causare non solo danni, ma anche mettere in pericolo la vita delle persone (si pensi ai morti per l’ondata di caldo in Canada lo scorso anno). Ciascuno sarà colpito in modo diverso. Ad esempio chi vive di turismo invernale si ritroverà meno neve; chi coltiva vitigni dovrà adattarsi per resistere alla siccità. Possiamo ancora fare qualcosa. Costerà fatica, soldi, si dovrà cambiare abitudini, ma se agiamo subito, sarà ancora possibile modulare l’impatto dei cambiamenti climatici. Ciascuno può fare la sua parte, ogni cittadino ad esempio ha potere su chi produce e - votando - su chi è chiamato a fare le leggi.
C’è una correlazione tra attività solare, cambiamenti climatici e meteo?
Tutta l’energia che tiene in moto la macchina del clima viene dal Sole, ma, detto ciò, non è stata provata una correlazione tra l’andamento del numero delle macchie solari ed i cambiamenti climatici in atto degli ultimi 50 anni.
Hanno saputo mantenere un legame stretto con la natura, ne sanno interpretare i segni, anticipare i cambiamenti; per i contadini sono come oracoli e ciascuno ha il suo fans club: li chiamano i profeti della meteo, sei di loro vivono nel Canton Svitto, dove questa tradizione antica si tramanda da padre (o madre) in figlio. Karl , Alois , Martin, Peter, Martin soprannominato il missionario del tempo, Roman, tutti hanno un sesto senso, fiutano il tempo che verrà: «L’estate sarà torrida, a luglio non mancheranno i temporali, agosto sarà più secco, molto caldo; per l’autunno la natura avrà abbastanza acqua». Così Thomas Horat ci riassume la meteo per i prossimi mesi. Siede nella giuria che valuta le previsioni dei profeti. Di professione è regista, nel documentario intitolato ‘Wätterschmöcker’ racconta questa tradizione molto radicata in Svizzera tedesca. Riuniti in associazione dal 1947, si riuniscono due volte l’anno, a fine aprile e ad ottobre, in affollatissime assemblee: «Siamo 4mila soci, in 900 partecipano alle assemble. È l’occasione per fare le previsioni per i successivi dei mesi». E ci azzeccano? «C’è chi le fa molto accurate, valide al 90%, la regola è tra 60-80%». Nulla viene lasciato al caso, tutto viene vagliato, misurato: «I sei profeti fanno 3 previsioni meteo al mese che vengono valutate mensilmente da una giuria». Per il mondo contadino sapere se e quando pioverà è una cosa seria, che può anche determinare il successo di un’azienda.
«Quando non c’erano ancora i bollettini meteo alla radio o alla tivù, i contadini ci si basavano esclusivamente sulle previsioni dei profeti. È una tradizione ancora viva a Svitto». Sui segreti di chi sa leggere la natura, Horat non si sbilancia troppo: «Tutti hanno un’intuizione naturale poi ciascuno ha il suo metodo. C’è chi studia la tipologia d’inverno e poi spulciando i registri degli anni passati analizza come sarà l’estate successiva. C’è chi si basa sui venti. Chi esamina cervi e camosci per capire quando fanno la muta per prepararsi alla nuova stagione. Chi osserva le rose alpine: a che altitudine e quando fioriscono. Anche il bosco sa parlare a chi sa leggere i segni», precisa. Lui con loro si diverte. «Sono sempre momenti magici, di spontanea allegria».
Nei prossimi decenni ondate di calore non solo diventeranno più frequenti, ma anche più intense: sapremo adattarci? Una cosa è certa, dovremo essere preparati ad affrontare più spesso temperature estreme, anche inaspettate, come la canicola di giugno. «Questo gran caldo è uno stress per il corpo, può causare disidratazione, esaurimento e colpi di calore, oltre che aggravare malattie cardiovascolari, respiratorie, renali», spiega il dottor Mohamad Zayat, cardiologo e internista alla clinica Sant’Anna a Sorengo. Un consiglio lo dispensa anche agli sportivi: ‘Non sopravvalutate il vostro fisico’.
Quanto sono pericolose le ondate di calore?
Ricordiamoci la canicola del 2003: ha fatto diversi morti in Europa! Nei paesi caldi sanno sopportare temperature ben più elevate senza registrare un’impennata di decessi, perché le giornate sono scandite in base alle temperature. Molte professioni sospendono le attività evitando l’insolazione diretta. Il corpo umano è in grado di adattarsi a temperature più elevate ma si deve cambiare abitudini, quando fa molto caldo.
Anche con l’afa, c’è chi inforca la bicicletta per arrampicarsi su qualche passo alpino. Fare sport fa comunque bene?
Anche chi è allenato, troppo spesso sopravvaluta il proprio fisico. Nelle ore più calde, quando siamo oltre i 30 gradi, fare sport significa mettere il fisico in una situazione estrema. Deve perdere liquidi per raffreddarsi. Anche ad un maratoneta esperto consiglio di far attenzione a sforzi estremi tra le 10 e le 17.
C’è uno modo per il corpo di abituarsi al caldo umido?
La regola numero uno è bere a sufficienza. Il caldo eccessivo è uno sforzo estremo per il corpo che per mantenere costante la propria temperatura deve fare uno sforzo maggiore per dissipare il calore in eccesso. La sudorazione è un meccanismo per raffreddare il fisico, di conseguenza il metabolismo aumenta e molti organi vengono sovraccaricati: reni, fegato, ma soprattutto l’apparato cardiovascolare. Bere permette di recuperare i liquidi persi.
Bere acqua ovviamente: ma quanta? Un litro, due?
Dipende dalle attività della giornata, ma sicuramente qualche bicchiere in più rispetto alla norma. L’anziano di regola sente meno lo stimolo della sete ed è più a rischio disidratazione. È importante adattare il proprio comportamento: oltre a bere molti liquidi, è opportuno mangiare in modo leggero, prediligendo frutta e verdura, che apportano liquidi al corpo, evitando pasti pesanti e grassi a digestione prolungata. Evitare lo sforzo fisico, cercare di raffreddare il corpo.
Attenzione ai tuffi nelle acque gelide dei fiumi dopo un’esposizione prolungata al sole: è uno stress elevato per il corpo; anche nei giovani può causare uno shock termico. Svenire in acqua, non è come sul divano di casa.
Quando fa molto caldo, chi è più a rischio e perché?
La canicola è più pericolosa per gli anziani e per chi soffre in generale di malattie croniche, soprattutto cardiovascolari. Anche chi assume medicamenti per abbassare la pressione arteriosa deve fare attenzione. Per smaltire il calore, il corpo dilata i vasi sanguigni e la pressione potrebbe calare. Tutti dovrebbero evitare di stare sotto il sole in maniera prolungata, nelle ore di eccessiva calura, dalle 10’00 alle 17, prediligendo i luoghi ventilati ed ombreggiati. Attenzione poi a non ‘parcheggiare’ bambini o anziani in auto sotto il sole, anche per pochi minuti. Sembra scontato, ma purtroppo incidenti simili continuano a succedere.
Se più fattori si combinano, la Svizzera potrebbe registrare temperature da due a cinque gradi Celsius più elevate rispetto a finora: ‘L’estate potrebbe arrivare fino a 40 gradi’. A dirlo il caporedattore di SRF Meteo Thomas Bucheli sulla SonntagsZeitung. I modelli e le misure climatologiche dimostrano come le temperature più elevate siano una conseguenza dell’aumento dei gas ad effetto serra. Le conseguenze per la Svizzera: siccità estiva, caldo estremo, precipitazioni intense e mancanza di neve. Cambiamenti che solo una riduzione generalizzata delle emissioni di gas a effetto serra a livello mondiale potrebbe contrastare in modo efficace (vedi grafico). Le temperature continuerebbero ad aumentare anche in Svizzera, ma in misura molto minore rispetto allo scenario che vede emissioni incontrollate e in continuo aumento. Ad esempio, il numero di giorni molto caldi sarebbero meno di 10 all’anno, anziché di oltre 30 nel caso non venissero presi provvedimenti per tutelare il clima. Queste le stime fatte nello studio ‘Scenari climatici per la Svizzera’ dellUfficio federale di meteorologia e climatologia Meteosvizzera.