Dopo la conquista della Coppa, il presidente delle Ladies Sidney Piaget lancia i playoff: ‘Lo staff tecnico saprà caricare il gruppo’
Eccola la prima perla della stagione. Luccicante come il sole. Il metallo è quello più pregiato: l’oro messo al collo dalle ragazze dell’Hc Ladies Lugano, che domenica a Huttwil si sono aggiudicate la Coppa Svizzera, sorta di regalo anticipato per la Festa della donna. Ed è logicamente un presidente raggiante quello che troviamo all’altro campo del telefono per tornare sull’impresa confezionata due giorni prima sulla pista bernese dalle pupille di Benjamin Rogger e Pasi Koppinen. «Beh, ovviamente sono contentissimo – sottolinea con un largo sorriso Sidney Piaget –. Nel presentare la nuova stagione avevamo parlato di due grandi obiettivi: il raggiungimento della finale di Coppa Svizzera da una parte e quella del campionato dall’altra. Alzando il trofeo di Huttwil al cielo è dunque un risultato che va oltre l’aspettativa iniziale».
Per l’hockey ticinese coniugato al femminile, quella conquistata a Huttel è la terza Coppa Svizzera, la prima per l’Hc Ladies Lugano.
Liquidato il Reinach in semifinale, con un perentorio 8-1, capitan Nicla Gianettoni e compagne nell‘ultimo atto si sono poi ritrovate di fronte il Neuchâtel, che nell’altra ‘semi’, un po’ a sorpresa, è riuscito a venire a capo delle più attrezzate leonesse dello Zurigo. «Sorpresa fino a un certo punto, considerando che le neocastellane hanno chiuso in crescendo la stagione regolare, con quattro successi nelle ultime quattro partite (battendo fra l’altro ancora una volta le zurighesi, ndr). Di fronte, poi, si sono ritrovate una formazione comprendente ben sette elementi reduci dagli impegni olimpici di Pechino, e dunque un po’ affaticate. Considerate queste premesse, l’esito della semifinale non è dunque da ritenere così clamoroso».
Nemmeno le bianconere, ad ogni buon conto, hanno avuto vita facile nella finale, decisa dalla tripletta di Lena Lutz (match terminato appunto col punteggio di 3-0). «Dopo aver superato senza grosse difficoltà il Reinach, eravamo pronti ad affrontare qualsiasi avversaria. Fosse stato lo Zurigo, sono convinto che ce la saremmo pure giocata a viso aperto. Alla fine anche contro il Neuchâtel, avversario che nei cinque confronti diretti stagionali eravamo riusciti a battere quattro volte, ci siamo dovuti rimboccare le maniche e impegnarci a fondo, a riprova del buon momento di forma che stanno attraversando le neocastellane, che non hanno assolutamente rubato nulla».
Da sabato spazio ai playoff
Centrato il primo obiettivo, ora non reste focalizzare l’attenzione sul secondo: il campionato. Che da sabato entra nella sua fase cruciale, con l’avvio dei playoff. Il sipario sul post-season dei bianconeri si aprirà proprio contro il Neuchâtel, ospite alla Cornèr Arena dalle 17.30 per gara 1 delle semifnali al meglio delle tre partite: «Complice il lungo stop dovuto alle Olimpiadi, a febbraio in assemblea la Lega ha deciso di accorciare la serie di semifinale a un best-of-3, quando originariamente avrebbe dovuto disputarsi al meglio delle cinque partite. Anche questo rappresenta un po’ un’incognita per tutte: basta steccare una partita per ritrovarsi in una situazione parecchio complicata». Il fatto di aver battuto le neocastellane nella finale di Coppa Svizzera aggiungerà ulteriore pepe alla semifinale che vede protagoniste le ragazze di Benjamin Rogger: «Sicuramente le nostre avversarie faranno di tutto per cercare di vendicare lo ‘sgarbo’ della Coppa, ragion per cui dovremo stare ancora più attenti. Dunque, a maggior ragione sarà un avversario da temere: se già a Huttwil avevamo dovuto impegnarci a fondo, sabato dovremo compiere un ulteriore step. Non dobbiamo correre il rischio di sottovalutare l’avversario perché appena battuto qualche giorno prima, ma per fortuna possiamo fare affidamento su uno staff tecnico che saprà motivare al punto giusto la squadra». Il nome dell’altra squadra ammessa alla finale (quella con il classico best-of-5) scaturirà dalla sfida che vede l’una di fronte all’altra Zsc Lions e Thun.
Ai playoff, le bianconere ci arrivano portando in dote il secondo posto con cui hanno chiuso la stagione regolare (a dieci lunghezze dalle zurighesi) ma pure il titolo conquistato la passata stagione. «Da una stagione all’altra, però, le cose cambiano, come pure dalla regular season ai playoff. Ora inizia quasi una sorta di altro campionato. Dove un certo peso lo avranno anche le energie spese in precedenza. Nella stagione regolare, ad ogni buon conto, lo Zurigo si è dimostrato una spanna sopra a tutti, favorito anche dal fatto di poter contare su una profondità del roster che le altre squadre possono solo invidiare. Ecco, se c’è un aspetto che possiamo invidiare a loro è proprio questo: per tasso tecnico possiamo giocare alla pari con una squadra come lo Zurigo, ma sul piano delle risorse non c’è confronto;. E questo, in fondo, è il nostro vero tallone d’Achille. Anche perché abbiamo tutt’ora qualche giocatrice un po’ acciaccata, e ciò per il finale della stagione potrebbe essere un punto a nostro sfavore». Poi, e quanto successo la passata stagione è lì a dimostrarlo, le premesse possono anche essere smentite dai fatti... «Iniziamo a focalizzarci sul Neuchâtel per raggiungere, come da obiettivo originale, la finale. E lì, se del caso, vedremo chi ci ritroveremo di fronte. Perché nemmeno lo Zurigo avrà la strada spianata verso l’ultimo atto, considerando che dovrà vedersela con un Thun pure protagonista di un finale di stagione regolare in crescendo».