Mai come in questa occasione, a quanto si è appreso nelle scorse settimane, abbiamo conosciuto un così alto numero di candidati al Consiglio nazionale ed al Consiglio agli Stati e, pur senza voler mancare di rispetto a nessuno, viene in taluni casi da chiedersi se, in qualche caso, la presenza di determinate liste o candidati abbia veramente un senso. Ma questa è la democrazia e, in fondo, è anche un bene che sia così. La scelta, a prescindere da quanto sopra, spetta però alle elettrici ed agli elettori, a cui è in ultima analisi demandata anche la responsabilità di decidere chi rappresenterà il popolo e Cantoni a Berna. Con riferimento al rinnovo della Camera Alta, poi, la battaglia si annuncia particolarmente appassionante. Il seggio lasciato libero da Fabio Abate, che ha saputo svolgere un lavoro serio ed apprezzato, fa gola a destra ed a sinistra. Il ruolo di Senatore, si sa, impone tuttavia moderazione, senso dello Stato e capacità di mediare. Tutte qualità, queste, che sicuramente appartengono a Giovanni Merlini, la cui attività a Berna lo ha visto battersi con successo in settori estremamente sensibili ed importanti, quali il mercato del lavoro, la giustizia ed il rafforzamento, in un contesto internazionale non privo di ostacoli, della piazza finanziaria svizzera. A titolo di esempio si pensi solo all’ambito dell’antiriciclaggio ed alle cosiddette “società fantasma”, alla sensibilizzazione del Consiglio federale in merito ai non sempre facili rapporti con la vicina Italia, soprattutto in relazione al nuovo accordo sulla fiscalità dei frontalieri e alle attività bancarie transfrontaliere, rispettivamente alla problematica relativa all’equivalenza borsistica, così come alla proposta di una graduale soppressione dell’imposta di bollo. Grazie alla sua proposta il Consiglio nazionale ha inoltre bloccato il tentativo degli assicuratori di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali a svantaggio degli assicurati (in particolare nelle assicurazioni complementari). Sua anche la richiesta di esenzione dall’obbligo della vignetta autostradale nel tratto della galleria della Mappo Morettina. In politica, insomma, servono risultati come questi e persone che, come Giovanni Merlini, diano garanzia di poterli raggiungere, con impegno e con il lavoro concreto, ma che sappiano nel contempo dare un’immagine di credibilità ad un Cantone che, complice un modo di fare politica che spesso e volentieri privilegia la superficialità ed enfatizza i toni, prima che i contenuti, lo mette ingiustamente in cattiva luce oltre Gottardo. Del resto al Consiglio degli Stati ad essere rappresentati sono proprio i Cantoni ed il Ticino merita qualità.