Il prossimo 19 maggio voteremo a proposito della riforma fiscale e finanziamento Avs (Rffa). I cittadini, soltanto a sentire il nome della riforma, dovrebbero chiedersi : ma cosa c’entrano questi temi l’uno con l’altro? La risposta è niente. Il testo obbliga arbitrariamente a votare due cambiamenti importanti unitariamente, senza possibilità quindi di approvarne uno e disapprovare l’altro. La mancata unità di materia è antidemocratica, lo ha sancito il Tribunale Federale nel caso di una simile di riforma fisco-sociale nel Canton Neuchâtel.
Entrambe le parti della Rffa trattano di temi che richiedono attenzione immediata. Il primo riguarda la nostra assicurazione vecchiaia e sopravvissuti (Avs), la quale sta vivendo da diversi anni una crisi di finanziamento dovuta principalmente all’evoluzione demografica della Svizzera. Siamo in un periodo in cui la popolazione che percepisce una pensione è in crescita, mentre la popolazione professionalmente attiva è costante. Questo provoca ad Avs dei grossi problemi finanziari, perché è un’assicurazione solidale che sostiene le pensioni dei lavoratori di ieri attraverso i versamenti dei lavoratori di oggi. Il pacchetto sociale offerto dalla Rffa è, a questo proposito, piuttosto interessante perché prevede delle misure che assicurano 2 miliardi di franchi all’anno ad Avs a partire dal 2020. Si tratta di finanziamenti utili per tamponare le perdite di Avs, ma che non possono assicurare una stabilità a lungo termine del sistema pensionistico.
Il secondo tema importante che tocca Rffa riguarda le norme fiscali per le società a statuto speciale, che operano a livello internazionale. Secondo le nuove norme internazionali, la Svizzera è troppo morbida nella tassazione di questo tipo di società e deve dunque aumentarne l’imposizione fiscale entro il 2020, o finirebbe su una lista nera e vedrebbe le sue relazioni con l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse) deteriorate. Tuttavia, la Rffa prevede l’introduzione di misure volte a aumentare il margine di manovra dei Cantoni in termini di politiche fiscali. Il testo in votazione assicura e favorisce la competizione fiscale intercantonale, la quale fa pressione sui Cantoni spingendoli ad abbassare le proprie imposte e quindi a rinunciare a un gettito fiscale importante. Sul lungo periodo le potenziali perdite finanziari dei Cantoni sono estremamente alte, cosa che si ritorcerebbe inevitabilmente sui servizi pubblici e, dunque, sulla qualità di vita dei cittadini.
La riforma fiscale e finanziamento Avs è, a uno sguardo attento, antidemocratica e antisociale. Si tratta di un subdolo raggiro che promette un miglioramento delle condizioni dei pensionati e che, allo stesso tempo, indebolisce le basi stesse di un investimento pubblico forte. Invito tutti i lettori a rifiutare la Rffa con convinzione, in ragione del fatto che ci stanno promettendo un solido finanziamento alla cassa pensione solo in cambio della messa in atto di misure liberiste che giovano solo ai ricchi. Vogliamo un trattamento degno di un paese democratico, vogliamo votare separatamente le questioni fiscali e le questioni sociali e vogliamo dei servizi pubblici di qualità!