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Salmo svizzero, qualche domanda

Dopo aver assistito ai festeggiamenti del Primo di agosto, mi sono venute spontanee alcune considerazioni. Anzitutto gli organizzatori della manifestazione, hanno ritenuto doveroso fornire ai partecipanti il testo del Salmo svizzero, affinché potessero partecipare alla sua esecuzione, anche se poi questa si è fermata alla prima strofa. Quanti nostri cittadini sarebbero stati in grado di cantare l'intero testo senza il testo scritto? Il sottoscritto è invecchiato con il nostro inno precedente "ci chiami o Patria" che è pure stato l'inno valido per mio padre, che ha effettuato il servizio militare durante la Seconda guerra mondiale. Se abbiamo avuto la fortuna di non essere invasi, eravamo comunque preparati a combattere il nemico e quindi non erano solo un'ode quando cantavamo: "Ti farem argine di petti indomiti".

Trovo quindi incomprensibile che ora si canti "quando bionda aurora il mattin ci indora". A parte il fatto che ora si è razzisti che chiamiamo ancora "moretto" il famoso dolcetto, ora ribattezzato in "tête au choco" o "choco Kopfli", il Salmo svizzero è un evidente richiamo alla divinità della religione cattolica. Per nostra fortuna (o sfortuna a seconda dei punti di vista) in Svizzera non ci sono solo cattolici ma anche atei e seguaci di altre religioni. Possibile che a nessuno sia venuto in mente di contestare il nostro salmo in quanto non accettabile per tutti i nostri cittadini? Ho poi i miei dubbi che la maggioranza di noi svizzeri veda al mattino la bionda aurora. Forse viene ammirata da qualche eremita o montanaro che si trova in alta montagna. Non da noi, poveri comuni mortali, che abbiamo l'inquinamento atmosferico e il rumore del traffico che ci accompagna sin dal levar del sole, se non già prima, fin nella notte tutt'altro che silenziosa.

Per fortuna sembra che stiano riuscendo gli Ucraini a fermare i russi che, non dimentichiamolo, sono già giunti da noi nel 1799, al seguito del generale Suvorov, hanno seminato morte e miseria anche in Ticino. Noi. Per riconoscenza, gli abbiamo permesso di edificare un monumento del loro passaggio nelle gole della Schollenen e porre il monumento al generale Suvorov sul passo del Gottardo.

Se dovessero arrivare nuovamente in Svizzera, che facciamo? Gli cantiamo "di mia patria, dè pietà" ed edifichiamo un monumento a Putin?