Nacque a Leningrado il 7 ottobre 1952, laurea in legge nel 1975. Putin è un vero figlio dell’Urss e memore dell’assedio di Leningrado. Suo padre vi restò ferito e sua madre rischiò di morire per denutrizione in quel tragico assedio. Unico di tre fratelli sopravvissuto alla guerra. La sua psicologia trae forse origine da quell’assedio e dall’idea che la Russia corra il rischio di essere assediata e debba difendersi dalle minacce esterne. Ai tempi del crollo dell’Unione Sovietica, Putin era Comandante del Kgb a Dresda. Queste sue esperienze potrebbero aiutarci a capire certe sue avventate decisioni. I suoi ideali di riferimento sembrerebbero essere un miscuglio tra zarismo e comunismo, forze antitetiche sul piano storico, ma che lui ha cercato di sintetizzare nello spirito russo. La sua filosofia geopolitica di riferimento è il panslavismo: un’area di influenza geopolitica che coincida con la vecchia Urss. Sono passati più di vent’anni da quando Putin è diventato per la prima volta premier e poi presidente. Il suo potere si è via via logorato, e ora lui prova a ridargli smalto lanciando una guerra patriottica. C’è chi ha scritto di comportamenti da "fascismo rosso" e c’è chi paragona la sua invasione dell’Ucraina a quella di Hitler della Polonia. Rosso nel senso che Putin era un membro del Partito comunista dell’Urss. Un tempo, i sovranisti europei tendevano ad elevarlo a loro punto di riferimento, ma l’aggressione all’Ucraina ha gelato i loro entusiasmi ed aumentato i timori per una guerra dagli esiti imprevedibili. È evidente che Putin pensasse a questo attacco da tempo e con dovizia di particolari, ma, dagli eventi sul campo, non abbia tenuto in debito conto la determinazione degli Ucraini ad una eroica resistenza.! Lo Zar Putin dovrà prenderne atto!