“L’urlo silenzioso dei ghiacciai” è il titolo scelto per la serata dedicata da Storie (Rsi, 2 gennaio) alla scomparsa dei nostri ghiacciai. Un titolo indovinato. Anche perché, purtroppo, a quello che la recente e rapida evoluzione dei ghiacciai ci sta “urlando” è stato messo – con scelte discutibili – il “silenziatore”. Se è così stata una scelta interessante, raccogliere nel filmato il punto di vista “estetico” del bravo fotografo Ely Riva, molto meno condivisibile è stato il dargli poi – come ospite invitato a commentare il filmato stesso – la possibilità di esprimere la sua “verità” su temi sui quali non ha alcuna competenza specifica. Lo abbiamo così sentito serenamente affermare che l’evoluzione è sempre “bella”, “fantastica” e “straordinaria”. Che “tutto passa e si trasforma” e che “i ghiacciai se ne vanno, ma poi ritorneranno”. Torneranno? Davvero? Quando? Come? Perché? Dopo quali conseguenze? Ci sarà ancora qualcuno che li potrà fotografare? Affermazioni tanto ingenue quanto prive di qualsiasi fondamento scientifico e pericolosamente banalizzanti. Anche perché il problema non è tanto lo scioglimento dei ghiacciai in sé, ma piuttosto quello che questo fenomeno ci dice – ci “urla” appunto – e che è stato passato fin troppo sotto “silenzio”. I ghiacciai sono infatti degli ottimi indicatori dei grossi cambiamenti in atto – dovuti al riscaldamento atmosferico causato dell’eccesso di gas serra che noi umani produciamo – e che rischiano fortemente di avere conseguenze catastrofiche a livello globale. Che il ghiacciaio del Basodino tra due decenni non ci sarà più è certo un peccato, ma non è il problema principale, anzi. Insomma, in buona parte, un’occasione mancata per fare vera informazione, su un tema che meriterebbe ben altro tipo di analisi e di approfondimento.