Le misurazioni del 2023 nel nostro cantone confermano la perdita di volume, anche se in misura inferiore rispetto all'anno precedente
La fusione dei ghiacciai non arresta la sua corsa. È quanto emerge dalla campagna di misurazione dei ghiacciai ticinesi, svoltasi nel corso del mese di settembre 2023, che ha confermato le previsioni e le sensazioni emerse nel corso dell’estate, secondo le quali, almeno inizialmente, la fusione dei ghiacciai in Ticino sarebbe stata più contenuta rispetto a quella subita lo scorso anno. Tuttavia, il mese di settembre ha visto un'accelerazione della fusione a causa delle temperature largamente al di sopra dei valori medi del periodo di riferimento 1991-2020. Emblematica è la differenza tra i valori rilevati quest’anno e quelli del 2022 per i ghiacciai misurati all’inizio o alla fine di settembre.
Le misurazioni hanno interessato i ghiacciai Basodino, Valleggia, Bresciana (Adula) e Corno. La perdita dell'ultima stagione calda è stata più contenuta a causa degli accumuli nevosi formatisi in tarda primavera e di alcune settimane con temperature più fresche che hanno caratterizzato l'estate.
Nel 2023, l’arretramento medio dei quattro ghiacciai misurati si è rivelato in certi casi largamente inferiore, ma anche sostanzialmente superiore o uguale a quanto misurato nel 2022. Per l’anno idrologico 2022-2023 si registrano i seguenti arretramenti: Basodino 14,8 metri (contro i 29,3 metri del 2022), Valleggia 28,9 metri (contro i 29,3 metri del 2022), Bresciana (Adula) 23,2 metri (contro i 18,5 metri del 2022), Corno 7,4 metri (contro i 15,8 metri del 2022). Il Dipartimento del territorio precisa che le variazioni frontali dei ghiacciai non forniscono una risposta diretta ai cambiamenti climatici, ma sono subordinate al tempo di adattamento di un ghiacciaio a nuove condizioni climatiche.
Nonostante la perdita di volume dei ghiacciai ticinesi sia stata inferiore rispetto all'anno precedente, il futuro si presenta incerto. Se continueranno a esserci anni particolarmente sfavorevoli come il 2022 e il 2023, durante i quali il 10% del volume dei ghiacciai svizzeri è stato perso, si stima che, nei prossimi 5-10 anni, i ghiacciai sul territorio ticinese saranno in buona parte scomparsi e rimarranno solo alcune placche di ghiaccio isolate.