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Le donne di Kabul

15 settembre 2021
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Che i governi occidentali siano così determinati a difendere i diritti delle donne non è solo una favola, è una bischerata. Ci sono ancora molte battaglie da fare per attenuare la discriminazione sulla base dell’appartenenza sessuale nel mondo civile e sviluppato che la preoccupazione dei “padroni del mercato” per le donne afghane è pura azione strumentale. Anzi, in realtà, i diritti civili concessi sulla base di scelte delle truppe di occupazione e da un governo loro asservito ha tolto a questi diritti il valore di una vera tappa di emancipazione.
I Talebani potranno sempre rinfacciare alle donne delle élite urbane di essersi appoggiate agli invasori stranieri. Ora le afghane liberate dal peloso appoggio delle forze di occupazione potranno mettersi in movimento in modo indipendente per i loro diritti civili che, questa volta, non riguarderanno solo le élite intellettuali delle città ma le operaie e le contadine delle campagne e dei villaggi.
Se si scontreranno con l’oscurantismo del nuovo governo lo faranno a nome proprio e non per favorire, dare legittimità a questa o quella marionetta. Meglio un diritto conquistato con la lotta che cento ottenuti per gentile concessione dell’oppressore venuto da lontano.