Il 6 giugno scorso Hélène Arnet scrive sul Tages-Anzeiger che “l’esitazione del Canton Zurigo nella lotta contro la cozza quagga è un segno di negligenza”. Il 14 settembre altri due giornalisti dello stesso giornale constatano che le cozze quagga, che mettono a rischio l’ecosistema e danneggiano le infrastrutture idriche, sono comparse in tre punti del lago di Zurigo. Il 16 settembre, sempre sul Tages-Anzeiger, si racconta la storia dello zurighese Benjamin Burkhard, che dal 2019 tenta di installare pannelli solari sul tetto della sua segheria, ma che è ostacolato da un litigio fra burocrati. Il 13 settembre il sito online della Cnn riporta che poco più di un anno fa, in Groenlandia, lo scioglimento di un ghiacciaio e la relativa frana hanno provocato un megatsunami. Poiché era rimasta intrappolata in un fiordo, l’onda creatasi, che aveva un’altezza di circa 200 metri e che ha sbattuto tra le pareti del fiordo per nove giorni, sarebbe passata inosservata se gli scienziati non ne avessero rilevato la vibrazione sismica. In futuro nell’Artico potrebbero verificarsi nuovi casi simili, non mitigati però dalla protezione casuale di un fiordo. Il 16 settembre il meteorologo Jörg Kachelmann, interrogato dal Tages-Anzeiger in merito alle recenti alluvioni in Polonia, Repubblica Ceca e Austria, critica le risposte delle autorità austriache, che giudica lente proprio come quelle delle autorità svizzere a Brienz, e sostiene che le devastazioni avrebbero potuto essere evitate tramite prevenzione e vigilanza. Kachelmann evidenzia altresì la responsabilità dei media, che invece di allertare preferiscono aspettare, per poter poi scrivere storie sensazionalistiche di morti e distruzione. Il 14 settembre il sito della Cnn riporta che a fine luglio un tribunale di Londra ha condannato quattro membri del gruppo attivista Just Stop Oil a quattro anni di carcere e il loro fondatore a cinque, poiché colpevoli di “cospirazione intenzionale ai fini di disturbo pubblico” per aver reclutato manifestanti e aver bloccato, a fine 2022, una delle principali circonvallazioni di Londra per quattro giorni. Le pene, stabilite in base a due nuove leggi elaborate grazie a provvidenziali donazioni da parte di compagnie petrolifere, sono ritenute le più lunghe nella storia del Regno Unito. Il 21 settembre il popolo in Svizzera ha bocciato l’iniziativa per la protezione della biodiversità, mentre nello stesso periodo il parlamento ha deciso di aumentare le spese militari in seguito alla crescente instabilità geopolitica in Europa.
Il commento, superfluo, a queste notizie “sparse” suonerebbe così: la distruzione degli habitat, la generazione di inondazioni e tsunami, il rallentamento della conversione energetica sono causati da noi, che preferiamo imprigionare chi lotta per il nostro futuro e armarci invece di agire. Come spiega lo psicologo Thomas Brudermann, questa volta in data 20 settembre, se non facciamo nulla è perché pensiamo di fare già abbastanza, ci aspettiamo che siano gli altri ad agire e confidiamo che sia la tecnologia a risolvere tutto al posto nostro.