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Sì a natura e paesaggio!

(ti-press)

Quale è l’essenza dell'iniziativa popolare “Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio” (riduttivamente definita iniziativa biodiversità)? Dare dignità costituzionale alla salvaguardia di paesaggi, siti caratteristici, luoghi storici, monumenti naturali e culturali degni di protezione, natura e biodiversità, mettendo a disposizione di quest’ultima superfici, mezzi e strumenti necessari.

Per quale motivo oggi è fondamentale tale riconoscimento? Perché questa iscrizione completerebbe la scelta, dandole maggiore forza giuridica e finanziaria, fatta da popolo e Cantoni nel 1962, quando accettarono di inserire nella Costituzione federale la protezione della natura e del paesaggio, seppur in modo generico. Quella decisione storica fu possibile poiché tanto il Consiglio federale quanto l’opinione pubblica erano assai preoccupati, negli anni Sessanta, dall’avanzare del degrado di natura e paesaggio a causa dei «pericoli determinati dal forte aumentare della popolazione, dal persistere dell’alta congiuntura e dal rapido svilupparsi dell’economia e della tecnica», come indicò il Consiglio federale.

L’iniziativa sulla natura e il paesaggio è estrema? No, perché non solo lascia al Consiglio federale e al Parlamento la concretizzazione del nuovo articolo, ma soprattutto perché viviamo in un’emergenza: a tutti è evidente il degrado costante di paesaggi, luoghi storici, siti caratteristici, monumenti e biodiversità, con le negative conseguenze a livello di qualità di vita, salute psicofisica, salubrità di acqua e suolo-terra, causate dall’attuale “sviluppo” economico squilibrato, che da decenni sottrae le migliori terre agricole all’uso naturale di produzione di derrate alimentari (penso alla Campagna Adorna o al piano di San Martino nel Mendrisiotto) per favorire i fautori dell’urbanizzazione e della rendita e speculazione fondiaria.

Il Ticino possiede natura, paesaggi, insediamenti storici e un patrimonio architettonico e artistico di enorme valore culturale, identitario, civile ed ecologico, diffuso capillarmente. Numerosi luoghi e insediamenti sono censiti nei due principali inventari federali, quello degli insediamenti svizzeri da proteggere ISOS (137 insediamenti) e quello dei paesaggi, siti e monumenti naturali IFP (14 oggetti), che annoverano, ad esempio, valli come Bavona e Verzasca, villaggi come Fusio, Breno, Casima, Osco, Gandria o Meride, Linescio coi suoi terrazzamenti, Isole di Brissago, borghi come Carona, Mendrisio o Ascona, regioni come Piora-Lucomagno-Dötra, Monte San Giorgio, Campo Tencia-Piumogna e Denti della Vecchia.

L’inserimento nella Costituzione permetterebbe non solo di salvaguardare meglio questo patrimonio comune, che richiama pure il turismo, ma anche di avere maggiori aiuti finanziari a sostegno dell’azione dei Cantoni per le regioni di montagna e periferiche che custodiscono buona parte di questi luoghi e insediamenti.

Per questi motivi il Consiglio direttivo della STAN invita a votare a favore dell’iniziativa il 22 settembre.

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