Il Consiglio federale ha approvato due mozioni che chiedono l’aumento della franchigia minima per le casse malati, attualmente fissata a 300 franchi. La proposta prevede un aumento di 100 franchi, portandola così a 400 franchi. Il 44% degli assicurati sarebbe colpito da questa misura. Secondo i sostenitori, una franchigia più alta rallenterebbe l’aumento dei premi e aumenterebbe la responsabilità personale degli assicurati.
Purtroppo, a pagare questo aumento saranno principalmente i più deboli, sia dal punto di vista sanitario che economico. Più è alta la franchigia, più gli assicurati devono coprire di tasca propria le spese sanitarie iniziali. La speranza dei promotori è che gli assicurati evitino di andare dal medico per motivi banali, riducendo così i costi sanitari. Tuttavia, questo meccanismo potrebbe avere un effetto controproducente: chi ha difficoltà economiche potrebbe ritardare le visite mediche necessarie, peggiorando il proprio stato di salute e causando in futuro costi maggiori, poiché un intervento tempestivo evita complicazioni.
Inoltre, l’aumento della franchigia mina il principio di solidarietà tra gli assicurati. Il sistema di assicurazione sanitaria svizzero si basa su questo principio, dove tutti contribuiscono in maniera uguale e i costi vengono distribuiti per garantire l'accesso universale alle cure. Un aumento della franchigia aumenta la disparità tra chi può permettersi le cure e chi rischia di dovervi rinunciare per motivi economici.
L’aumento della franchigia minima rappresenta un aumento nascosto dei costi della cassa malati, che ricade principalmente sui beneficiari di cure mediche, in particolare sugli anziani e sui malati cronici. Questo provvedimento aggrava ulteriormente la situazione di chi già oggi fatica a coprire la parte delle spese mediche a suo carico. Poiché i premi di cassa malati non sono proporzionali al reddito, le fasce economicamente più deboli sono già penalizzate, e un ulteriore aumento della franchigia restringerebbe ulteriormente l'accesso alla sanità per le persone più fragili.
Ricordiamoci che i premi di cassa malati negli ultimi 10 anni sono aumentati del 42%, un aumento che pesa soprattutto sulle spalle del ceto medio e medio-basso.
Questa notizia di fine estate non porta certo speranza per il prossimo autunno, soprattutto considerando i nuovi aumenti dei premi, che verosimilmente vedranno ancora il nostro cantone tra quelli con gli incrementi più elevati, e i preannunciati tagli ai sussidi di cassa malati voluti per risanare le finanze cantonali.
Insomma, una triplice sconfitta per una sanità che dovrebbe essere accessibile a tutte e tutti.