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Narrazione giornalistica

La situazione geopolitica internazionale, con i conflitti in corso e il rischio d’evoluzione in un conflitto molto più esteso, ha messo in evidenza l’importanza dell’opinione pubblica, che spesso viene influenzata dalla narrazione mediatica di certi giornali e giornalisti schierati politicamente e da certi circoli politici con ideologie antioccidentali, diventando un rischio per la democrazia e che può portare alla violenza e alla intolleranza religiosa. La narrazione giornalistica ingannevole rappresenta una delle minacce più insidiose alla formazione di un’opinione pubblica informata e critica. La distorsione dei fatti, la manipolazione delle informazioni possono avere conseguenze profonde sulla percezione della realtà da parte del pubblico. Uno dei modi principali attraverso cui i media possono influenzare l’opinione pubblica è tramite la selezione delle notizie, un fenomeno noto come “agenda setting”: i giornalisti e gli editori decidono quali eventi e storie meritano di essere riportati e quali no. Questa selezione orienta l’attenzione del pubblico su determinati argomenti, spesso a discapito di altri. La manipolazione dei dati: i media possono presentare statistiche e fatti in modo selettivo fuori contesto, creando una narrazione che supporta una specifica agenda. Ad esempio, enfatizzando solo determinati aspetti di un evento e ignorandone altri si può alterare significativamente la percezione del pubblico. Titoli sensazionalistici: sono progettati per attirare l’attenzione, spesso a discapito dell’accuratezza. Questi titoli possono esagerare o distorcere i contenuti degli articoli, inducendo il lettore a formarsi un’opinione basata su informazioni fuorvianti. Framing e presentazione: il modo in cui una notizia viene presentata, o “framing”, è un altro fattore cruciale. Attraverso il linguaggio e il contesto fornito, i giornalisti possono influenzare la percezione del pubblico su un argomento. Ad esempio, definire un certo gruppo come “militanti” o “combattenti per la libertà” piuttosto che “terroristi”, può cambiare drasticamente l’opinione del pubblico riguardo a quel gruppo.
L’emozione nelle notizie: le notizie emotivamente cariche tendono a catturare più facilmente l’attenzione del pubblico. La narrazione che include storie personali, immagini forti e linguaggio evocativo ha il potere di suscitare empatia e reazioni emotive, influenzando quindi l’opinione pubblica. I media spesso utilizzano questo approccio per aumentare il coinvolgimento e la viralità dei loro contenuti. Bias e polarizzazione: un aspetto controverso della narrazione giornalistica è la presenza di “bias”. Le testate giornalistiche possono avere inclinazioni politiche o ideologiche che si riflettono nei loro reportage. Questo fenomeno contribuisce alla polarizzazione dell’opinione pubblica, poiché i lettori tendono a consumare notizie che confermano le loro preesistenti credenze e opinioni, un effetto noto come “filter bubble”. In questo momento critico con previsioni geopolitiche ed economiche incerte con un incremento dell’antisemitismo i media, i giornalisti e gli editori hanno una responsabilità maggiore e un’informazione corretta non ideologica e una narrazione etica è il solo modo per costruire e salvaguardare un’opinione pubblica democratica, in grado di agire unita anche nei momenti più estremi.