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L’anticipo del tedesco, specchietto per le allodole

Lunedì scorso – per un pugno di voti – è stata accolta in Parlamento la proposta sottoscritta da Lega, Plr, Udc di introdurre l’insegnamento del tedesco in prima media. La decisione lascia perplessi insegnanti e genitori (peraltro nemmeno consultati!) e questa è già una partenza col piede sbagliato, coronata da altri errori non privi di conseguenze per chi le subisce, cioè gli allievi.

Un primo errore è dare per scontato che anticipare l’insegnamento del tedesco in prima media dia risultati tali da alzare significativamente il livello di competenze raggiunte alla fine della quarta media. Nessuno lo dimostra. In questo caso poi l’effetto collaterale più ovvio è un caotico "spezzatino di materie" in prima media oppure il taglio di qualche altra materia proprio nell’anno della transizione dalle Elementari alle Medie. Dire che "le lingue si imparano benissimo da bambini" senza contestualizzare tali affermazioni, significa fare volutamente ricorso a semplici slogan. In questo caso, nient’altro che marketing preelettorale.

Un secondo, imperdonabile errore, è la pesantissima intrusione nei piani di studio messa in atto da una parte dei politici colpevolmente incompetenti, poiché hanno rifiutato gli approfondimenti necessari pur di presentare la loro proposta prima delle elezioni.

Premetto, per il lettore, che per aggiungere ore al programma settimanale, o si aggiungono ore al già pesante orario degli allievi di prima media, oppure si taglia un altro insegnamento. In questo caso, non resta che tagliare.

Quale materia può essere sacrificata? Nessuna, ha spiegato il Decs (prove alla mano) senza danneggiare la formazione della scuola dell’obbligo. Tutto ciò che il Decs deciderà, rispondono con disinvoltura i promotori dell’anticipo del tedesco in I media e aggiungono di lasciare libertà al Decs di scegliere i modi più opportuni e gli accorgimenti (sic!) per raggiungere l’obiettivo, addirittura in modo "organico" e "armonioso".

Come ciò sia possibile, lo sanno solo i convinti assertori dell’introduzione del tedesco in prima media. Sono molte e gravi le lacune nel rapporto che ha portato all’obbligo di introdurre il tedesco in prima. Totalmente ignorate concrete proposte alternative (scambi linguistici, lezioni in classi a effettivi ridotti, corsi estivi ecc.), ignorata anche la richiesta di rispettare la vocazione al plurilinguismo del nostro cantone (si insegnano le due lingue nazionali, non una sola, più l’inglese), ignorata persino la legittima richiesta di approfondimenti, che cosa resta di questa mozione? Resta la constatazione di un’intrusione maldestra nei programmi scolastici e la sfiducia verso quei politici che non hanno dimostrato né rigore né senso di responsabilità nello svolgimento delle loro funzioni.