Lo scorso mercoledì 14 settembre è apparso su queste colonne un contributo dal titolo "Pau-Lessi: un ulteriore atto d’intimidazione". La signora Angelica Lepori – prima firmataria – propone al lettore considerazioni e deduzioni che si rifanno a una sentenza cassata (ossia annullata!) e sostituita da un’altra di 2° grado emessa dalla Corte di appello e dei ricorsi penali (Carp) la quale non rimprovera a Pau-Lessi assolutamente nulla.
La signora Angelica Lepori, per palesi motivi di rissa politica, persevera nell’attacco al sottoscritto che mai la Giustizia o l’Autorità amministrativa hanno ritenuto responsabile di alcunché. Il suo intervento è comunque utile per la rivendicazione in corso che ho depositato in Pretura, a ulteriore conferma delle conseguenze nefaste e del danno provocato dall’estemporanea e illegittima esternazione del primo Giudice, poi smentito dalle Autorità superiori, a cui dovrebbe anche lei – signora Lepori – finalmente riferirsi.
Se questo mio semplice atto previsto dal diritto, del tutto legittimo, a salvaguardia della mia personalità, viene interpretato come un’intimidazione, c’è di che preoccuparsi circa il "diabolico" regime di convivenza civile cui aspira la signora Angelica.