Davanti al progetto presentato a Mendrisio sorgono degli interrogativi di carattere ambientale
Ho letto con molto interesse la presentazione fatta la scorsa settimana dai media – compresa laRegione – del progetto per la realizzazione di un’area di svago in quello spazio ancora oggi chiamato ex Macello a Mendrisio. Per chi conosce poco la topografia della città siamo all’entrata della medesima.
Non entro nel merito dei ragguardevoli costi preventivati, così come dell’ottima idea di coinvolgere i giovani del Centro nell’iter di progettazione. Nemmeno desidero approfondire gli specifici contenuti già scelti o la necessità, anche in questo caso, di far capo a una firma prestigiosa per progettare questa area di svago e di divertimento.
Mi sono invece posto alcune domande di tipo ambientale. Siamo proprio certi che questo spazio sia quello più adatto a inserire questo progetto comprensivo pure di “un grande giardino pubblico delimitato da filari alberati”? È un sito – ed è innegabile – al centro di arterie stradali con un traffico spropositato (tra via Vignalunga, via Zorzi e via Franscini).
Quindi nello specifico mi sono chiesto: quale sarà la qualità dell’aria che respireranno i futuri fruitori dell’area di svago? E quale sarà l’impatto fonico (immissioni in decibel) per giovani, famiglie e anziani? E ancora, cosa hanno certificato gli specifici studi di impatto ambientale e fonico sicuramente allegati al progetto comunale in pubblicazione?
Non credo siano domande superflue. Credo invece sia legittimo avere delle risposte chiare prima di entrare in una fase progettuale di “non ritorno”. Attendo fiducioso che qualche addetto ai lavori sappia indicarci con certezza come il sito prescelto sia davvero il più adatto al progetto.