I dibattiti

Sorpassi a Bellinzona, più chiarezza su chi ha deciso cosa

Messaggi municipali e crediti suppletori per Stadio cittadino e Policentro della Morobbia

Il consigliere comunale Luigi Calanca (Ti-Press)

In una democrazia perfetta ci si aspetterebbe che chi governa rispettasse la legge, fosse vincolato alla propria responsabilità e se fallisce avesse il buon senso di fare un passo indietro. Purtroppo, e lo sappiamo tutti, non sempre è così: i fatti bellinzonesi legati ai sorpassi di oltre 5 milioni per tre opere, due dei quali attualmente all’esame del Consiglio comunale, ben lo dimostrano. Da parte del Municipio scarso o nessun rispetto di quanto deciso dal Legislativo. A parole assunzione collettiva di responsabilità, ma alle parole non sono mai seguiti fatti, se non un’infinita inchiesta amministrativa che non mette comunque in discussione la posizione dell’Esecutivo.

'Messaggio silente'

Per il Consiglio comunale di cui sono membro non si tratta solamente di cavarsi il dente dolorante e di ratificare o meno gli sciagurati sorpassi: si tratta prima di tutto di fare chiarezza su quanto è successo e capire come questo abbia potuto succedere. Punti sui quali il messaggio municipale dice ovviamente poco. Non dice chi ha deciso di realizzare opere che non erano previste nei messaggi approvati; non dice chi queste realizzazioni le ha favorite decidendo di non decidere o semplicemente girandosi dall’altra parte per non vedere.

'Il consueto menavia'

In tempi non sospetti, era maggio 2019 e i sorpassi sarebbero emersi quasi un anno dopo, tramite un’interrogazione dal profetico titolo “Legalità dei lavori allo stadio comunale” avevo sollevato dubbi proprio sulla regolarità degli interventi in corso allo stadio, domandando in particolare se fossero conformi al Regolamento edilizio e al Piano regolatore. Con la sufficienza che lo contraddistingue il Municipio mi aveva dato il consueto menavia. Adesso il Consiglio comunale dovrà pronunciarsi in particolare sui sorpassi causati da una tribuna in cemento armato lunga 50 metri che nessuno ha mai autorizzato e che, eufemisticamente, sembra che il Municipio nemmeno abbia mai immaginato potesse esistere. In un Comune dove non è nemmeno possibile realizzare un grill da giardino senza permesso, tutto ciò suona molto strano. Delle due l’una: o la tribuna è stata realizzata senza permesso di costruzione - e quindi il Municipio è colpevole di una grave irregolarità - oppure i lavori sono stati eseguiti con regolare domanda di costruzione e relativa licenza e quindi il Municipio oltre ad essere colpevole neppure si è accorto che stava autorizzando un’opera che non aveva mai previsto.

Fumogeni in arrivo?

In ogni caso è difficile sostenere la buona fede e domandare adesso al Consiglio comunale di compiere un atto di responsabilità. Il dito dietro al quale il Municipio tenta di nascondersi diventa sempre più sottile, in cambio il naso si allunga. Come si vede, le domande su chi abbia autorizzato le opere non previste, e se il Municipio fosse o meno al corrente di quanto stava accadendo, non sono le uniche per le quali si attendono risposte. Purtroppo il movimento “Liberi” che rappresento, così come le altre poche voci critiche che in questa legislatura hanno ripetutamente richiesto chiarezza, non sono rappresentati nelle due commissioni incaricate di esaminare le cause dei sorpassi: perciò si corre il rischio di vedere alzarsi nuove cortine fumogene.

'Urge un atto di coraggio'

Dai partiti che governano la città e che ci hanno trascinati in questo pantano è giunto il momento di compiere un atto di coraggio e fare assoluta chiarezza su quanto capitato, riconoscendo le proprie responsabilità. Mettere ancora una volta la testa sotto la sabbia sperando che la gente dimentichi non è il miglior rimedio per le prossime elezioni comunali.