Cinque milioni in più per Stadio, Policentro e Oratorio: ma davvero nessuno nutriva dubbi su quanto stava accadendo?
*consigliere comunale quartiere di Claro
Ha un bel dire il sindaco di Bellinzona di sentirsi allibito per la piega che hanno preso tre cantieri gestiti dalla nuova Bellinzona che registrano sorpassi milionari rispetto ai preventivi a suo tempo approvati. Dimentica che all’interno di un Municipio la responsabilità è collettiva e le colpe comuni. Tutti in prima fila nel mettersi medaglie, fuggi fuggi quando c'è da assumersi responsabilità.
Allibiti possiamo esserlo noi nello scoprire che il Municipio avrebbe scoperto lo stato delle cose quando i buoi erano ormai a distanze siderali dalla stalla. Eppure di segnali critici e di possibilità di verifica il Municipio ne ha ricevuto a volontà; dalle frequenti interpellanze che pure dovevano sollevare qualche approfondimento, agli strumenti di controllo che sono dati al committente. Chiunque di noi se deve costruire una casa, prima di tutto si domanda quanto costa e se decide di modificare il progetto si chiede quanto sarà chiamato a spendere. Il Municipio no. Spende. Scopriamo così che ha autorizzato in delega investimenti per oltre mezzo milione per lo Stadio comunale senza apparentemente sincerarsi sullo stato del credito e senza prendere in considerazione di lasciare al Consiglio comunale la facoltà di decidere sulla base di un credito suppletorio. Ma si sa, c’è sempre l’urgenza di fare. Lo stesso per i cantieri di Pianezzo e Giubiasco dove i segnali di sorpasso erano lì da vedere e giustamente fatti rilevare a più riprese anche dagli organi d’informazione.
La verità è che quando il castello di carte è crollato, quando i crediti erano arrivati al loro limite di utilizzo e non davano più margini di spesa, venuta meno anche la consegna del silenzio imposta dal rinnovo elettorale, il bubbone è stato fatto scoppiare. Personalmente e amaramente posso già immaginarmi quanto le verifiche interne – ma dal servizio comunale del controllo interno che ha quale scopo il controllo dei processi non ci si poteva attendere qualche segnalazione? – ed esterne diranno quello che già sappiamo: sorpassi dovuti a preventivi incompleti, opere non previste, tempi affrettati, un pizzico di faciloneria.
Non posso ovviamente condividere l’auspicio del sindaco, ovvero evitare che l’ultimo scorcio di legislatura risulti condizionato dai sorpassi. A questo i diretti interessati potevano pensarci prima d’immergersi con le loro mani nella melma. A questo punto la domanda centrale che merita una risposta è quella di sapere se è vero che nessuno poteva avere il benché minimo dubbio su quanto accaduto. Ne va della credibilità del Municipio e del rispetto che il cittadino comune può avere nelle figure deputate a governarlo. La dabbenaggine tipica dei debuttanti allo sbaraglio si può magari perdonare, la malafede no. Il Municipio non porta solamente una responsabilità politica come ci si è affrettati a dire ma risponde pure per quanto l’amministrazione è tenuta a fare e per le sue eventuali colpe.
Fare chiarezza su quanto avvenuto, l’assunzione chiara di responsabilità e la ricerca di correttivi sono gli unici strumenti per potere ripartire su una base di minima fiducia anche se questo dovesse costare quello che è destinato a costare. L’auspicio è che finalmente anche i partiti storici, dopo tre anni di acriticità generale e di servilismo al Municipio, capiscano che la loro credibilità passa dalla volontà di fare chiarezza e di fugare qualsiasi dubbio sui nostri governanti come sempre più bellinzonesi chiedono.