Dopo anni di studi e lavoro oltralpe e all’estero, esperienze in progetti di cooperazione internazionale e nella ricerca, la parola sostenibilità sembra essere “vecchia”. Sostenibilità non è una parola banale o invecchiata, e come concetto è semplice da capire. Significa agire sul presente per soddisfare i bisogni di tutte e tutti, persone, animali e pianeta, senza compromettere la vita delle generazioni future.
Dal 2015 esiste l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, che mostra magnificamente come tutte le dimensioni della vita sul pianeta sono connesse: consumo responsabile, qualità dell’acqua, lavoro dignitoso, uguaglianza di genere, energia pulita, biodiversità, società in pace, prosperità, per citarne solo alcune. I comuni e la popolazione locale saranno i grandi protagonisti degli urgenti e significativi cambiamenti sociali, culturali ed economici necessari per contrastare il cambiamento climatico. La cooperazione allo sviluppo non è qualcosa che “si va a fare al Sud”, lo sviluppo sostenibile coinvolge anche un comune come Coldrerio.
L’energia pulita è al centro delle sfide per la sostenibilità, un settore in cui i comuni, in quanto enti di prossimità, giocano un ruolo decisivo. Stupisce che Coldrerio non senta la necessità di dotarsi di un suo strumento chiamato Piano energetico comunale (Peco) per pianificare il suo sviluppo sostenibile. Un vuoto che si fa notare tra i comuni Momò e del Ticino. Come migliorare la nostra sostenibilità nel campo energetico se non esiste lo strumento chiave per iniziare a lavorarci? La prossima legislatura dovrà urgentemente ripensare il suo impegno politico, economico, culturale ed educativo sui temi energetici andando a rendere funzionali ed efficienti gli incentivi già esistenti. Strategia chiave per un futuro possibile.