Da anni mi confronto con il mondo della politica ticinese, come cittadina, come professionista del settore sanitario e come candidata (al Consiglio nazionale nel 2019 e, per la seconda volta adesso, al Gran Consiglio). Questa esperienza mi sta insegnando tantissimo, dalla nostra lunga tradizione politica, alla diversità e alla ricchezza culturale del territorio, ai nostri pregi e limiti che, come società, cerchiamo di superare per meglio affrontare le sfide che ci si presentano. Incontro persone con idee, sensibilità e competenze diverse e da ciascuno di loro ricevo davvero un arricchimento. Mi sembra importante, nel periodo elettorale che sta per giungere al termine, porre l’accento su due aspetti fondamentali. Il primo: la politica, con i suoi tempi, gioca un ruolo essenziale nel funzionamento della nostra società e impatta sulla nostra qualità di vita. Il secondo: fare politica vuol dire mettersi al servizio della collettività, con passione, esperienza, competenza e tanta energia e tempo.
Quest’anno le liste, Gran Consiglio e Consiglio di Stato, presentano un’eterogeneità di competenze e di profili qualificati e questa è una prima ottima notizia. Abbiamo la libertà di scegliere chi di loro ci rappresenterà al meglio, come individui e come comunità, e abbiamo la possibilità di sostenerli semplicemente votando. Questo gesto sta alla base della nostra coesione, della nostra democrazia, ed è un diritto che esprime la volontà di progresso. Una buona partecipazione sarebbe quindi una seconda ottima notizia! E la terza, quella di avere il 2 aprile un governo ed un parlamento capaci di ascoltare, decidere e anticipare, con visione aperta e lungimirante.
Votare, e votare in modo consapevole e responsabile, è un passo importante per avere nel legislativo e nell’esecutivo il partito politico e l’opinione che più ci rispecchia.