Con i prezzi dell’energia che salgono, salgono anche quelli delle stazioni invernali. Tanto in Svizzera quanto in Italia
Chi pensava di fare lo slalom a cavallo del confine per schivare il caro-piste da sci che si prospetta quest’inverno dovrà ricredersi. Se in Svizzera l’inverno delle piste da sci farà rima con rincari in parecchie stazioni, altrettanto si prospetta in Italia.
Anche nella vicina Penisola, infatti, il caro-energia avrà ripercussioni sul comparto della montagna, con rincari che interessano prezzi e tariffe di tutto il settore e fanno salire alle stelle i costi della classica settimana bianca. Lo denuncia Assoutenti, l’associazione no profit per la tutela e i diritti dei consumatori, che ha messo a confronto le tariffe praticate lo scorso anno dai principali impianti italiani con quelle in vigore per la prossima stagione sciistica.
Solo per lo skipass, chi sceglierà le Dolomiti recandosi in una delle località del maggiore comprensorio d’Italia (Dolomiti Superski) dovrà mettere in conto una spesa per il biglietto giornaliero pari a 74 euro in alta stagione, contro i 67 euro dello scorso anno, con un aumento della tariffa del +10,4%. L’abbonamento stagionale passa invece dagli 870 euro di un anno fa a 890 euro (se acquistato fino al 24 dicembre; dopo Natale 950 euro contro i 930 euro del 2021).
Va peggio in Lombardia: a Bormio il prezzo giornaliero dello skipass in alta stagione sale da 46 euro a 52 euro, con un aumento del +13%, quello stagionale da 775 euro a 825 euro (+6,4%). A Livigno la spesa passa da 52 a 55 euro per lo skipass da un giorno (+5,8%), da 787 euro a 825 euro (+4,8%) per l’abbonamento stagionale.
Chi sceglie la Valle d’Aosta deve mettere in conto un aumento dello skipass giornaliero del +8,9% a Courmayeur (da 56 a 61 euro) e del +7,5% a Cervinia (da 53 a 57 euro).