Forze armate hanno sparato contro i manifestanti contrari al colpo di Stato. Internet interrotta in tutto il Paese, chiuse le vie di accesso a Khartum
Dopo il tentativo di golpe militare in Sudan e l’arresto di leader civili del governo di transizione, l’ufficio del premier Abdalla Hamdok ha invitato a scendere in piazza. Intanto forze armate hanno sparato contro manifestanti contrari al colpo di stato.
“Chiediamo al popolo sudanese di protestare usando tutti i mezzi pacifici possibili... per riprendersi la rivoluzione dai ladri”, ha scritto l’ufficio di Hamdok in una nota. Mentre il ministero dell’Informazione sudanese afferma che forze armate hanno sparato contro manifestanti “che rifiutavano il colpo di stato militare” a Khartoum: l’esercito ha usato “munizioni vere” contro i contestatori fuori dal quartier generale dell’esercito nel centro di Khartoum, cui l’accesso è impedito da blocchi di cemento e militari da diversi giorni, ha aggiunto il ministero sul proprio account Facebook.
In precedenza il ministero dell’Informazione ha riferito che i militari agli ordini del generale Burhan avevano arrestato il premier e anche “membri civili del consiglio sovrano di transizione e un certo numero di ministri del governo”. Abdallah Hamdok è stato arrestato dai militari “dopo aver rifiutato di sostenere il golpe”, ha scritto il ministero aggiungendo che gli arrestati sono stati condotti in un luogo non precisato
Ieri i gruppi favorevoli alla transizione a un governo civile avevano messo in guardia da possibili colpi di mano nel Paese diviso dopo la cacciata dell’ex presidente Bashir.
Intanto internet è stata interrotta in tutto il Paese e le strade principali e i ponti di accesso alla capitale Khartum sono stati chiusi, ha riferito il ministero dell’informazione.
Quest’ultimo, riferendosi alla città gemella della capitale Karthum situata su una sponda opposta del Nilo, aggiunge che “forze militari congiunte fanno incursione nella sede della radio e della televisione a Omdurman e arrestano alcuni dipendenti". Anche l’emittente panaraba Al Jazeera segnala "l’nterruzione delle trasmissioni di alcune stazioni radio sudanesi, tra cui la radio ufficiale su FM”.
Decine di manifestanti hanno dato fuoco a pneumatici di auto durante raduni formatisi per le strade della capitale per protestare contro gli arresti, ha constatato un corrispondente dell’AFP.
Un tweet dell’emittente Al-Arabiya segnala “feriti in scontri tra manifestanti e forze di sicurezza davanti al quartier generale dell’esercito sudanese” e un “video che mostra manifestanti sudanesi che superano barriere nel perimetro del quartier generale dell’esercito a Khartoum”.
La Sudanese Professionals Association, un gruppo di sindacati fondamentale nella guida delle proteste contro il regime del presidente-autocrate Omar al Bashir del 2019, ha denunciato un “golpe militare” e ha esortato i manifestanti a “resistere strenuamente”.
Il Sudan sta attraversando una transizione segnata da divisioni politiche e lotte di potere dopo la cacciata di Bashir nell’aprile 2019. Dall’agosto 2019, il Paese è guidato da un’amministrazione civile-militare incaricata di sovrintendere alla transizione verso un governo del tutto formato da civili. Ma il principale blocco civile - le Forze per la libertà e il cambiamento (FFC) - quello che ha guidato le proteste anti-Bashir nel 2019, si è frammentato in due fazioni.
La scorsa settimana decine di migliaia di sudanesi avevano sfilato in diverse città per sostenere il pieno trasferimento del potere ai civili e per contrastare un sit-in rivale allestito da giorni davanti al palazzo presidenziale di Khartum che chiedeva il ritorno al “governo militare”.
Il premier Abdalla Hamdok in precedenza aveva descritto le divisioni nel governo di transizione come la “crisi peggiore e più pericolosa” che deve affrontare la transizione.