Il giudice ha affermato che l'uomo era membro di una milizia giovanile che ha dato la caccia e ucciso Tutsi nel quartiere di Kigali
Un uomo estradato in Ruanda dall'Olanda è stato condannato a 25 anni di carcere per crimini di genocidio commessi quando aveva 19 anni. Lo riporta la Bbc, specificando che Jean-Claude Iyamuremye durante il processo - durato cinque anni - ha negato il proprio coinvolgimento nel genocidio del 1994, che fece registrare in cento giorni l'uccisione di circa 800mila Tutsi e Hutu moderati da parte di estremisti dell'etnia Hutu.
Il giudice dell'Alta corte ha affermato che Iyamuremye era un membro di una milizia giovanile che ha dato la caccia e ucciso Tutsi nel suo quartiere a Kigali, capitale del Ruanda. Il 45enne si è difeso dicendo che sua madre appartiene all'etnia Tutsi.
Il giudice ha detto che avrebbe potuto condannare Iyamuremye all'ergastolo, ma ha deciso di non farlo perché era "molto giovane" all'epoca dei suoi crimini e aveva anche salvato alcune famiglie Tutsi. Iyamuremye è stato arrestato nel 2013 in Olanda, dove lavorava come autista per il personale delle ambasciate israeliana e finlandese, ed estradato in Ruanda nel 2016.