Estero

New York fa causa ai big del petrolio

‘Hanno sistematicamente e volontariamente ingannato i consumatori’. L'appello di Bill Gates: ‘I leader mondiali devono cooperare’

Trivelle al lavoro in New Mexico (Keystone)
23 aprile 2021
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La città di New York fa causa alle big del petrolio. L'accusa è di aver "sistematicamente e volontariamente ingannato i consumatori", nascondendo l'impatto delle loro attività sui cambiamenti climatici e ammantando con un ambientalismo di facciata le loro pratiche, allo scopo di apparire ecologici agli occhi dell'opinione pubblica. Proprio come fece Big Tobacco, hanno denunciato i legali della Grande Mela, spacciando le sigarette light e a basso contenuto di nicotina come più salutari e nascondendo i reali pericoli per la salute. L'annuncio dell'azione legale presentata presso una corte dello stato di New York è stato dato dal sindaco Bill de Blasio nel giorno della Giornata della Terra, mentre a Washington era in corso il vertice dei leader mondiali sul clima voluto dal presidente americano Joe Biden.

Nel mirino ci sono i giganti Exxon, Shell, Bp e l'American Petroleum Institute. "Hanno violato la legge che protegge i consumatori - ha denunciato de Blasio - mettendo in campo una campagna pubblicitaria e sui social media volta a convincere la gente di un qualcosa che era falso e pericoloso". Big Oil non ci sta e replica come una causa simile sia già stata persa da New York di recente, quando un giudice della corte di appello di Manhattan stabilì che le questioni legate alle emissioni di gas serra debbano essere trattate non a livello statale ma federale, anche in base alle norme dei trattati internazionali. New York però ci riprova. "Si tratta - spiega un portavoce di Exxon - di azioni che non hanno merito e non fanno nulla per portare avanti sforzi significativi contro il cambiamento climatico. Noi invece sosteniamo le iniziative globali portate avanti dalla politica e dalle aziende per mettere a punto soluzioni reali".

Biden insiste

La causa della Grande Mela, rincara la dose Shell, è essenzialmente la stessa di quella già respinta: "Affrontare il cambiamento climatico richiede politiche da parte del governo e sostenute da un'azione inclusiva da parte di tutti i settori, incluso il nostro, e da parte della società nel suo complesso". Intanto Biden, intervenendo per il secondo giorno al summit sul clima, rilancia la possibilità di creare "milioni di posti di lavoro e ben pagati" grazie allo sforzo di tutti i Paesi per creare "una nuova industria e un'economia più pulita da lasciare ai nostri figli e ai nostri nipoti". "Questa è una grande opportunità, bisogna investire in innovazione accelerando lo sviluppo delle tecnologie", ha aggiunto. E sulla necessità di maggiori investimenti sull'innovazione e la ricerca da parte dei settori pubblico e privato si è concentrato anche l'intervento di Bill Gates, che ha lanciato un appello a tutti i leader mondiali: sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici la cooperazione internazionale è essenziale, è un imperativo. Senza cooperazione, ha aggiunto, non si potranno raggiungere gli obiettivi che si sono fissati e non si potrà evitare la catastrofe.