Estero

Biden: gli Usa via dall'Afghanistan entro l'11 settembre

Lo scrive il Washington Post, riferendo che l'annuncio dovrebbe essere dato domani. Prorogata la data dell'1 maggio negoziata da Donald Trump coi Talebani

(Keystone)
13 aprile 2021
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Joe Biden ha deciso di ritirare le truppe americane dall'Afghanistan entro il prossimo 11 settembre, 20 anni dopo l'attacco di Al Qaeda alle Torri Gemelle che trascinò gli Stati Uniti nella guerra più lunga della loro storia. La mossa, che secondo i media Usa dovrebbe essere annunciata nelle prossime ore, significa che i soldati statunitensi e della coalizione resteranno oltre la data del primo maggio, ossia la scadenza negoziata dall'amministrazione Trump per l'uscita completa delle forze straniere dal Paese.

I talebani hanno minacciato nuovi attacchi contro le truppe Usa e Nato se non sarà rispettato il termine concordato ma resta da vedere ora se attueranno rappresaglie di fronte a un ritiro spalmato solo su qualche mese in più. In Afghanistan al momento ci sono circa 3'000 soldati americani e 7'000 della coalizione, in gran parte truppe di Paesi Nato. La mossa di Biden porrà fine a una guerra costata finora migliaia di miliardi di dollari, oltre 2'300 militari Usa morti e 20 mila feriti, e almeno 100 mila civili afghani uccisi. Il presidente Usa aveva già ammesso che sarebbe stato "difficile" rispettare la scadenza del primo maggio e ha voluto posticiparla di alcuni mesi per far decollare gli sforzi di dialogo tra i talebani e il governo di Kabul, finora falliti. La sua scelta era ardua.

La telefonata con Putin

Con un'opinione pubblica e una significativa fetta bipartisan del Congresso che premono per il ritiro, rimanere ancora a lungo significava potenziali problemi politici a casa e nuovi pericoli di attentati alle forze Usa da parte dei talebani. Ma anche un'uscita affrettata avrebbe potuto minare i pur modesti risultati ottenuti in questi 20 anni. Biden ha optato quindi per un compromesso, non esente da rischi, ma coerente anche con la necessità di puntare l'attenzione su altre priorità e minacce, come la Cina, l'Iran, la Russia. Proprio oggi il presidente ha chiamato Vladimir Putin e lo ha messo in guardia che gli Usa "agiranno fermamente in difesa dei loro interessi nazionali in risposta alle azioni russe, come le intrusioni cybernetiche e le interferenze nelle elezioni", ammonendolo a ridurre le tensioni con l'Ucraina dopo il rafforzamento delle truppe in Crimea e al confine. Ma gli ha anche proposto un incontro nei prossimi mesi in un Paese terzo per discutere l'intera gamma dei problemi comuni.

Il futuro

"L'Afghanistan ora non si eleva più al livello delle altre minacce", ha spiegato una fonte dell'amministrazione al Washington Post. "Eravamo andati in Afghanistan nel 2001 per un obiettivo particolare: fare giustizia contro gli autori dell'attacco dell'11 settembre e annientare i terroristi che cercavano di usare quel Paese come rifugio sicuro. Lo abbiamo raggiunto qualche anno fa", ha ammesso un'altra fonte del governo. Ora gli Usa hanno come ultime leve con i talebani premere per la liberazione di circa 7'000 prigionieri nelle prigioni di Kabul e la revoca delle sanzioni Onu. E sperare nella conferenza di pace sull'Afghanistan tra il governo afghano e i Talebani, che si terrà a Istanbul dal 24 aprile al 4 maggio. Finora sono stati invitati 21 Paesi (tra cui l'Italia), oltre a Ue, Nato e Organizzazione della cooperazione islamica (Oci).