Estero

'Missile e droni iraniani', e Trump promette sanzioni

L'Arabia Saudita accusa Teheran, che replica duramente, per gli attacchi di sabato scorso agli stabilimenti petroliferi

Keystone
18 settembre 2019
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L’Arabia Saudita denuncia, gli Usa sanzionano, l’Iran minaccia. Gli attacchi di sabato scorso a due grandi stabilimenti petroliferi di Saudi Aramco continuano a esacerbare la crisi diplomatica in Medio Oriente: ieri il governo saudita ha mostrato resti di un missile e di diversi droni iraniani, per provare la responsabilità diretta di Teheran nell’attacco e smentire la rivendicazione dei ribelli yemeniti Houthi (comunque sostenuti dall’Iran). In attesa dell’arrivo di ispettori Onu il gesto di Riad mette sotto pressione l’alleato americano sollecitando un intervento militare, ma Donald Trump non sembra convinto: per prendere tempo, il presidente ha anticipato solo un ulteriore – e non meglio precisato – inasprimento delle già pesanti sanzioni contro l’Iran. Che a sua volta ha messo le mani avanti: una nota indirizzata a Washington attraverso l’ambasciata svizzera promette “un’immediata risposta” contro qualsiasi azione ostile (“devastante e completa”, ha specificato un segretario del regime, mentre il presidente Rohani incolpava americani, sauditi e “sionisti” per la guerra in Yemen). 
Trump, già isolazionista di suo, sa che gli manca l’appoggio internazionale. “Non voglio una guerra”, ha ribadito ieri. E ha inviato il Segretario di stato Mike Pompeo a lavorarsi il principe saudita Mohammed bin Salman. Sempre ieri il presidente ha nominato il successore di John Bolton alla carica di Consigliere per la sicurezza nazionale: si tratta di Robert O’Brien, finora incaricato di risolvere le crisi di ostaggi in paesi come la Turchia e la Corea del Nord (ma anche di ‘sponsorizzare’ la liberazione del rapper A$ap Rocky, rilasciato dalla Svezia e poi condannato per aver picchiato un uomo). O’Brien è un ‘falco’, ma di basso profilo e molto leale all’amministrazione: probabilmente, a differenza del fumantino Bolton, rimarrà subordinato a Trump e Pompeo. Intanto il mercato del petrolio si è stabilizzato grazie alle rassicurazioni di Aramco, che ha promesso di recuperare la produzione persa nell’attacco già entro la fine del mese.