Finalizzate a potenziare i controlli frontalieri fra Italia e Svizzera e aumentare la sicurezza delle zone confinarie
Italia e Svizzera hanno dato avvio ieri, 27 novembre, ai pattugliamenti congiunti sul Lago Ceresio finalizzati a potenziare i controlli frontalieri e aumentare la sicurezza delle zone confinarie. Nello specifico, la prima attività di vigilanza è stata svolta da un’unità navale della Guardia di Finanza, in dotazione alla Sezione Operativa Navale Lago di Lugano e un’imbarcazione della Polizia federale del Cantone Ticino.
L’intesa tecnica per l’effettuazione delle “pattuglie navali” è stata sottoscritta, nell’estate di quest’anno, dal Servizio interforze per la cooperazione internazionale di polizia del Ministero dell’Interno italiano e dall’omologo organismo elvetico. Ai pattugliamenti, che si svolgono, oltre che sul Lago Ceresio, anche sul Lago Maggiore prendono parte, per l’Italia, le unità navali del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Como, dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato, mentre per la parte svizzera sono impiegate le motovedette della Polizia cantonale ticinese. Le attività consistono in controlli alle imbarcazioni che navigano sui laghi dove è presente il confine di Stato, per prevenire e reprimere comportamenti illeciti. Possono, inoltre, essere eseguiti soccorsi in caso di incidenti ed emergenze.
L’intesa tra le Amministrazioni italiane e svizzere deputate ai controlli lacuali “consentirà – evidenzia una nota stampa – non solo una maggiore presenza sulle acque interne dei due Paesi da parte delle forze di polizia, ma agevolerà lo scambio di informazioni e di best practice tra gli operatori, al fine di rendere le attività di vigilanza sempre più capillari ed efficaci”.