La fuga di notizie, smentita dall'assessore regionale ai Trasporti, non ha fatto piacere a pendolari e sindacati
Anche nel fine settimana ritardi, soppressioni di corse e cambiamenti del capolinea lungo le linee ferroviarie che collegano il capoluogo lombardo a Como Lago e Chiasso. A causa di guasti che si confermano all'ordine del giorno, Trenord e Ferrovie Nord Milano, di concerto con Regione Lombardia, per ridurre ritardi e soppressioni hanno predisposto un piano che prevede il taglio di 250 treni, attese più lunghe sulle banchine e modifiche alle fermate. Un piano che, arrivato sul tavolo di Regione Lombardia, ha provocato una bufera, soprattutto perché non sono stati coinvolti i sindacati e i comitati dei pendolari.
Al Pirellone sono in corso incontri e interlocuzioni per limare la nuova pianificazione che dovrebbe entrare in vigore a iniziare dal prossimo orario invernale (la seconda domenica di dicembre), per poi andare a regime con l'orario estivo 2025. Il taglio di 250 treni giornalieri (attualmente quelli del servizio regionale sono 2'270) è negato dall'assessore regionale ai Trasporti: “Le notizie che stanno circolando in queste ore circa i numerosi tagli di corse del servizio ferroviario regionale sono solo delle fake news. Regione Lombardia non ha mai parlato di tagli e ridimensionamento del servizio. Con Trenord e RFI abbiamo dato vita a numerosi tavoli di confronto che dovranno portare a una serie di proposte con l’unico obiettivo del miglioramento del servizio offerto, grazie anche agli interventi infrastrutturali in atto sul territorio. Stiamo pensando a una razionalizzazione dell’offerta ferroviaria, con alcuni interventi mirati. Il nostro intento è decongestionare la rete, specialmente il nodo milanese, fornendo un servizio adeguato all’utenza. Chi diffonde notizie infondate e non verificate non fa altro che creare un danno a un intero sistema, alimentando preoccupazioni inutili tra i cittadini lombardi”.
Alcuni media milanesi hanno pubblicato l'elenco dei 250 treni che verrebbero tagliati. Il fatto di averne parlato prima del via libera al piano potrebbe aver portato a un ripensamento da parte di Regione Lombardia a cui fanno riferimento sia Trenord che Ferrovie Nord Milano.