Una donna del Luganese avrebbe rivolto insulti e minacce agli agenti di polizia locale di Lavena Ponte Tresa che stavano per multarla per divieto di sosta
Una caterva di insulti e offese e minacce agli agenti di polizia locale di Lavena Ponte Tresa che stavano per affibbiarle una multa per divieto di sosta. Per questo, come riporta la Prealpina, una 50enne ticinese residente nel Luganese è a processo a Varese con l’accusa di minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale, oltre che di rifiuto di fornire i documenti di identità.
I fatti sono accaduti la sera del 23 luglio 2022, durante l'annuale Festa Italo-Svizzera: i vigili urbani stavano controllando le auto parcheggiate lungo via Libertà, multando quelle che intralciavano il traffico e si trovavano in divieto di sosta. Fra esse, anche quella della 50enne, che ha reagito ricoprendo di insulti e minacce gli agenti per ostacolare il loro lavoro: «Se trovo la multa, ve la infilo nel c...». «Siete ridicoli, togliete la divisa e andate a fare gli spazzini», fra le frasi che la donna avrebbe pronunciato. E ancora: «Non mi potete fare un ca... Andrete tutti a casa senza stipendio» o «Vada a fare il suo lavoro da un’altra parte, giù nel Burundi», oltre ad altre numerose volgarità.
A causa dell’astensione dei penalisti dalle udienze, in segno di protesta contro il "Pacchetto sicurezza" presentato dal governo italiano, il procedimento è stato rinviato al marzo del 2026, quando la donna potrà raccontare la sua versione dei fatti. I due agenti hanno già annunciato che si costituiranno parte civile al fine di ottenere la condanna della donna e il risarcimento dei danni.