In attesa del via libera, da Roma, al protocollo, sono state posizionate lungo le principali 40 strade di accesso alla città
Ci siamo. A fine mese entreranno in funzione le 96 telecamere leggi-targa, posizionate lungo le principali 40 strade di accesso e uscita da Como, fra cui via Bellinzona a Ponte Chiasso. Sarà possibile combattere in modo più efficace alcune irregolarità come le auto che circolano senza copertura assicurativa. Un fenomeno allarmante. A Como dai controlli a campione effettuati dalla Polizia locale (inclusi quelli dopo gli incidenti stradali) nell’ultimo anno, dal luglio 2023 all’agosto 2024, sono stati 259 i mezzi senza assicurazione scoperti.
Negli ultimi giorni sui pali dove sono fissate le telecamere, sono stati collocati i cartelli con tutte le informazioni relative a privacy e trattamento dei dati. Viene specificato che il titolare è il Comune di Como e ancora che vengono utilizzati per “controllo della mobilità e del traffico veicolare nell’ambito della tutela della sicurezza urbana e per attività di prevenzione e accertamento di reati”. Ma cosa manca per l’entrata in funzione? L’ok al protocollo tra il Comune e la Questura da parte del ministero per l’utilizzo della banca dati nazionale di Napoli. Il testo è stato inviato a Roma e non appena tornerà a Como verrà firmato dai due Enti e, a quel punto, potranno essere accese tutte le telecamere.
Insomma, salvo novità dell’ultima ora, le telecamere leggi-targa dovrebbero entrare in funzione e all’apparenza quelle che si vedono installate sono telecamere comuni dalla forma rettangolare, ma in realtà dietro c’è un sistema che, attraverso la lettura della targa, è in grado di rilevare irregolarità come auto rubate o sotto sequestro o, ancora, inserite nella black list delle forze dell’ordine oltre a veicoli circolanti senza copertura assicurativa e con la revisione non effettuata o scaduta. Inoltre possono essere riconosciuti i veicoli intestati a “prestanome” e utilizzati in particolari reati. Gli apparecchi sono collegati in wi-fi alla banca dati nazionale e, in meno di un secondo dal passaggio sotto la telecamera, arriva un allarme alla Polizia locale, che può a quel punto intervenire.
Le multe per i trasgressori non vengono infatti emesse in automatico, ma ci sono due possibilità: la prima è che la pattuglia si fermi poco dopo le telecamere andando a fare controlli “a colpo sicuro” basati quindi sugli alert che riceve dal sistema video mentre la seconda è l’arrivo della pattuglia più vicina dopo l’alert, andando quindi a fermare successivamente il veicolo per un controllo. Ovviamente nel caso di mezzi rubati o ricercati gli avvisi vanno in automatico a tutte le pattuglie delle forze dell’ordine in zona. Per vedere le telecamere basta alzare lo sguardo sulle principali vie di entrata e uscita dal capoluogo in entrambe le direzioni: da Villa Olmo alla Bellinzona, dalla rotonda che porta a Sagnino a via Giussani, da via Paoli alla Canturina e ancora verso Casnate, a Sant’Agostino verso via Torno e verso Montano Lucino fino ad arrivare a Lora, all’Oltrecolle e ancora al confine con Lipomo e a quelli con Grandate, Maslianico e San Fermo.
Le direzioni in cui vengono rilevati i veicoli sono 80. Como nel progetto ha investito un milione di euro. Al vaglio degli uffici di Palazzo Cernezzi una proposta di partenariato pubblico/privato (CoMo.bilità) che riguarda non solo il controllo della velocità con gli autovelox, ma anche le rilevazioni di chi passa abusivamente sulle corsie preferenziali oltre a un nuovo sistema complessivo sull’accessibilità al centro storico (varchi, telecamere, controlli di entrata e uscita).