laR+ Confine

La Guardia costiera di Como ha salvato 87 persone

Il bilancio della prima parte della stagione parla di 41 interventi dal 15 giugno. I natanti hanno base a Menaggio

(archivio Ti-Press)
12 agosto 2024
|

L'assalto al lago di Como pone enormi problemi, soprattutto sul fronte della sicurezza, anche perché le raccomandazioni degli esperti entrano da un orecchio ed escono dall'altro, senza essere memorizzate. Da qui l'importanza della presenza, dallo scorso 15 giugno, della Guardia costiera (12 uomini, due natanti con base a Menaggio): in 41 interventi i soccorritori hanno salvato 87 persone nel Lario. Quasi due al giorno: bagnanti che stavano annegando, velisti e diportisti in difficoltà, turisti feriti o che si sono sentiti male sulle spiagge. Non tutti purtroppo ce l'hanno fatta, come il pensionato peruviano di 68 anni di Pregnana Milanese affogato a Valbrona, o il 22enne turista inglese inghiottito dal Lario davanti a Menaggio o il papà tedesco di 51 anni che in Alto Lago si è sacrificato per salvare il figlio 12enne.

Il bilancio della prima parte di stagione turistica è stato illustrato nei giorni scorsi in occasione della firma di un protocollo operativo interprovinciale per gli interventi di soccorso sul lago di Como. Lo hanno sottoscritto i prefetti Andrea Ponchielli (Como) e Sergio Pomponio (Lecco), il presidente dell'Autorità di bacino Luigi Lusardi, i vertici dei vigili del fuoco, Areu, Polizie provinciali e forze dell'ordine, il delegato operativo aeronavale della Guardia di Finanza e il responsabile della Guardia costiera, cui spetta il coordinamento logistico delle operazioni di salvataggio.

In aggiunta alle missioni di salvataggio, i militari della Guardia costiera hanno svolto più di 130 operazioni di vigilanza sul lago di Como, navigando complessivamente per 2'200 miglia, pari a oltre 4mila chilometri, in acqua ed effettuando oltre 850 controlli, durante i quali hanno dato una quarantina di multe per violazioni amministrative alle normative sulla navigazione.